Piedimonte San Germano
31.08.2025 - 19:00
L’interno della fabbrica di Piedimonte San Germano
Una situazione drammatica, quella dello stabilimento di Cassino, probabilmente la più critica dell’intero gruppo. All’orizzonte si profilano due appuntamenti determinanti: un incontro con l’amministratore delegato e uno al Mimit.
Per la Fiom-Cgil si rende necessario un piano industriale concreto, strutturato e credibile - non un insieme di annunci estemporanei né un’ennesima narrazione di intenti e un progetto governativo che preveda misure strutturali e politiche di reale sostegno all’intera filiera produttiva
Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore automotive è netto: «La situazione di Cassino è veramente molto delicata, non è utile fare una classifica ma sicuramente possiamo dire che tra gli stabilimenti esistenti vive la condizione più drammatica. Non c’è neppure una situazione in un cui una fabbrica sta soffrendo e altre no e, quindi, si può applicare un’ottica solidaristica perché i cali produttivi sono pesanti in tutti gli stabilimenti, a Mirafiori a Melfi e anche a Pomigliano che è entrato da poco in contratto di solidarietà. Dunque, non si può nemmeno pensare di spostare le produzioni da uno stabilimento all’altro, abbiamo bisogno di nuovi modelli. E Cassino forse è quello che ha si trova nella situazione più pesante».
All’orizzonte due vertici decisivi. «Pur non avendo ancora delle date - spiega Samuele Lodi - noi abbiamo due appuntamenti importanti: dovremmo incontrare l’amministratore delegato Filosa e poi dovremmo avere a breve il tavolo automotive al Mimit. È chiaro che dal punto di vista di Stellantis abbiamo bisogno del piano industriale perché siamo fermi agli annunci fatti da Jean Philippe Imparato il 17 dicembre del 2024 ma gli annunci non sono un piano industriale. Noi abbiamo bisogno di capire, di sapere, abbiamo bisogno di nuovi modelli per Cassino perché quelli che erano programmati, pur se rimangono programmati - i modelli elettrici - sono stati spostati in avanti, quindi la traversata da compiere è ancora molto lunga e non è pensabile continuare in questa direzione. Lo ripeto, abbiamo bisogno di nuovi modelli, come ne abbiamo bisogno a Pomigliano dove anche lì la piattaforma Small arriverà molto avanti, nel 2029, e la Pandina non regge più dal punto di vista dei volumi. Ecco perché dico che è necessario un piano industriali e nuovi modelli in tutti gli stabilimenti e, in particolare, a Cassino. Per quanto riguarda le richieste al ministero è fondamentale un sostegno, abbiamo bisogno che il ministero faccia il ministero, e cioè avvii politiche industriali, stanzi risorse, finanziamenti che non siano solo quelli esclusivi degli incentivi agli acquisti perché quelli li abbiamo già misurati nel 2024 e non portano in alcun modo all’aumento della produzione in Italia, con gli incentivi – che verranno introdotti a brevissimo - non risolveremo il problema. Servono politiche industriali e abbiamo bisogno che il governo chieda e pretenda da parte di Stellantis maggiore responsabilità nei confronti dei propri stabilimenti e nei confronti dell’indotto e della componentistica che, se possibile, si trova in una situazione ancora più grave rispetto a quella della multinazionale a partire dal territorio di Cassino».
Con i continui fermi produttivi la condizione sociale ed economica dei territori è drammatica. «La cassa integrazione è sostenibile se si tratta di una crisi congiunturale. In Stellantis la crisi è strutturale e perdura da anni ed è evidente che se la cig serve per attraversare qualche mese i sacrifici dei lavoratori sono sopportabili, quando però gli ammortizzatori sociali diventano la normalità e continuano per mesi e per anni, come succede in Stellantis, è evidente che la situazione non è più sostenibile perché stiamo parlando di lavoratori che portano a casa uno stipendio di poco più di mille euro, mille e cento euro e quindi a fronte del costo della vita la situazione è sempre più insostenibile. È fondamentale un intervento da parte del Governo in modo che riveda i massimali della cassa integrazione per aumentarli, però diciamo che stiamo parlando sempre di una situazione emergenziale perché occorre rilanciare Stellantis in Italia e per fare questo abbiamo bisogno di un piano industriale che preveda nuovi modelli».
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