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Anagni

Medico denuncia un’aggressione. S’indaga

Il professionista sanitario ha riferito di essere stato avvicinato da una persona a volto coperto e aggredito con violenza in prossimità del parcheggio della struttura sanitaria

Medico denuncia un’aggressione. S’indaga

Il presidio sanitario nei pressi del quale sarebbe avvenuta l’aggressione

Aggressione denunciata da un medico ieri mattina nei pressi del presidio sanitario. A raccontare il grave episodio è stato lo stesso professionista sanitario che si è rivolto ai carabinieri presentando un denuncia contro ignoti.
Il medico ha riferito di essere stato avvicinato da una persona a volto coperto in prossimità del parcheggio della struttura sanitaria anagnina e qui improvvisamente quanto inspiegabilmente aggredito con violenza. Ha inoltre raccontato di essere svenuto e di essersi risvegliato con una ferita su una mano, che potrebbe però essere scaturita dalla caduta a terra. Ha inoltre riferito che, una volta ripreso i sensi, nessuno ha potuto soccorrerlo nell’immediatezza visto che in quel momento il seminterrato era deserto.

Appena ricevuta la segnalazione, sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Anagni per un primo sopralluogo nel punto in cui è stata denunciata l’aggressione. Hanno trovato il medico, uno specialista originario di Roma che presta servizio nel poliambulatorio dell’ex ospedale di via Onorato Capo, molto scosso, e hanno acquisto elementi e testimonianze per poter ricostruire e verificare quanto accaduto.
Per il medico, considerata la ferita lieve riportata a una mano, non si sono rese necessarie cure in pronto soccorso o giorni di prognosi.

Sulla vicenda è subito intervenuta la Cisl medici con una nota: «L’aggressione al collega al poliambulatorio di Anagni è l’ennesima dimostrazione di come siamo di fronte a una vera e propria emergenza - ha scritto il segretario provinciale della Cisl medici, Paolo Saragosa - A lui va tutta la nostra solidarietà, ma è ora di dire basta con le aggressioni e per questo torniamo a sollecitare interventi risolutivi. Sappiamo non possiamo ‘militarizzare’ gli ospedali, ma un adeguato servizio di guardiania come deterrente e in grado di intervenire all’occorrenza, è ormai indispensabile”.

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