Cassino
28.07.2025 - 16:00
Torna a casa e viene aggredito da quattro malviventi, che dopo una violenza senza sconti riescono a fuggire: al vaglio i video dei sistemi di videosorveglianza. Sotto la lente il colpo in stile “Arancia meccanica” registrato a Caira, sfumato solo per la prontezza della vittima, un trentatreenne del posto. Che dopo l’aggressione è riuscito a divincolarsi e a impugnare un’arma (legalmente detenuta) per esplodere alcuni colpi in aria, mettendo in fuga i malintenzionati. Le indagini su quanto accaduto a Caira da parte dei carabinieri di Cassino vanno avanti senza sosta: il racconto di Marco Iannattone, il proprietario dell’abitazione presa di mira dai ladri, detterà la direttrice su cui muoversi. Ogni dettaglio fornito, ogni singolo elemento messo a fuoco in quei minuti di follia, possono infatti fare la differenza. Ma oltremodo preziose saranno le immagini delle telecamere di sorveglianza: non quelle cittadine (a Caira sono prossime all’installazione) ma quelle comunali dei varchi e degli accessi principali. E quelle private. Che potrebbero aggiungere il tassello necessario agli inquirenti per individuare i responsabili.
Come raccontato dalla stessa vittima dell’aggressione, avvenuta nella serata di venerdì nella sua abitazione di via Sara Fiorentino, i malviventi erano in quattro e tutti a volto coperto. Era tornato a prendere lo zaino per recarsi al lavoro per il turno da coprire quando, aprendo la porta, ha capito di essere in pericolo. Una frazione di secondo, poi botte da orbi. «Mi hanno messo una corda al collo, è partita una colluttazione durata tre o quattro minuti con calci, pugni e diverse coltellate. Poi due sono usciti fuori, altri sono rimasti dentro, io sono riuscito a salire al piano di sopra e a prendere la pistola» ha raccontato la vittima. Qualche colpo d’arma da fuoco in aria, la fuga dei balordi e l’arrivo dei vicini di casa che hanno chiamato i soccorsi. Per il trentatreenne si è reso necessario il trasferimento al Santa Scolastica per le ferite sia sull’addome (quelle da taglio) sia sul corpo. Ne avrà per una decina di giorni. E mentre altri dettagli affiorano man mano che lo choc si affievolisce, la caccia all’uomo va avanti. La strada percorsa dalla banda potrebbe già essere sotto la lente dei militari dell’Arma: la verità arriverà dai video di sicurezza.
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