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Ceccano

Via libera al parco fotovoltaico. Dopo un anno e mezzo la conferenza dei servizi autorizza il nuovo impianto

Decisive le analisi che escludono la contaminazione del terreno inserito nel Sin. Investimento da tre milioni

Via libera al parco fotovoltaico. Dopo un anno e mezzo la conferenza dei servizi autorizza il nuovo impianto

Il rendering del parco fotovoltaico che sorgerà nel sito rilevato dalla società Hp Invest

Il via libera finale è arrivato, anche se ci ha messo la bellezza di un anno e mezzo. Ora l’investimento previsto dalla società “Hp Invest” per la realizzazione di un parco fotovoltaico da 3 megawatt all’interno dell’area dell’ex birrificio Carlsberg Poretti, sulla Monti Lepini, che “Hp Invest” ha rilevato nel 2019 per sottoporla a una radicale riconversione industriale.
Stavolta, dopo una lunga serie di sedute costellata da richieste di integrazione documentale e produzione di nuovi atti e certificati, la conferenza dei servizi ha espresso il parere favorevole.

Anche l’ultimo ostacolo, quello dell’area Sin su cui sorgerà l’impianto fotovoltaico, è stato neutralizzato dalla stessa azienda che ha fatto analizzare il suolo per verificare che non fosse contaminato. Le analisi hanno confermato che anche negli strati più profondi del terreno, dove scorrono le falde acquifere, non c’è traccia di sostanze inquinanti. Tanto che l’Arpa Lazio, tra i soggetti rappresentati nella conferenza dei servizi insieme a una pletora di enti pubblici, organi di controllo e società di servizi, scrive: “si riscontra, in relazione alla matrice del suolo/sottosuolo la piena conformità dei valori alle concentrazioni soglia di contaminazione (...)”. Stesso risultato anche per la matrice acqua sotterranea, anche questa risultata non contaminata.
Da qui l’esito positivo finale della conferenza dei servizi decisoria.

La “Hp Invest” può adesso procedere con il progetto del parco fotovoltaico, che sorgerà su un’area di circa 25.000 metri quadrati. Il sito è già dotato di un impianto solare di 5.000 metri quadrati, montato su un capannone. La società intende realizzarne un altro ben più potente per produrre 3 megawatt, un investimento da tre milioni di euro per un impianto che potrà alimentare altre aziende in un raggio di circa dieci chilometri, oltre a garantire energia per la ricarica dei veicoli elettrici.

L’ok al progetto arriva il giorno dopo la pronuncia del Consiglio di Stato sul caso dell’azienda farmaceutica Acs Dobfar di Anagni. La corte ha stabilito il principio secondo cui l’inclusione nel Sin non può essere arbitraria, ma va corroborata da analisi che attestino l’effettiva contaminazione del terreno. Una svolta per tutta l’area Sin.

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