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Ferentino

Avvelenato dall’amianto. L'operaio sarà risarcito

Sentenza del tribunale del lavoro che ha condannato l’Inail a riconoscere la malattia professionale. L’operaio Domenico Catracchia fu esposto alle polveri per 22 anni, oggi è affetto da fibrosi polmonare

tribunale frosinone

Il tribunale di Frosinone

Il Tribunale del Lavoro di Frosinone ha condannato l’Inail a riconoscere la malattia professionale causata dall’esposizione all’amianto di Domenico Catracchia, ex operaio della storica azienda “VDC Technologies SpA” (l’ex Videocolor) di Anagni, impiegato per oltre 22 anni nella sala maschere. L’uomo, originario di Frosinone e residente a Ferentino, è oggi affetto da fibrosi polmonare, una patologia cronica e progressiva che - come confermato dalla consulenza tecnica d’ufficio - è direttamente correlata all’inalazione di fibre di amianto presenti nel suo ambiente di lavoro. Dopo che nel 2020 l’Inail aveva rigettato la sua domanda di riconoscimento, l’operaio è stato costretto a rivolgersi alla giustizia, affidandosi all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, l’Osservatorio nazionale amianto.

La sentenza, dice lo stesso avvocato, parla chiaro: attraverso numerose testimonianze di ex colleghi, è emerso che l’esposizione all’amianto avveniva in modo diretto, indiretto e per contaminazione ambientale. «Eravamo in contatto quotidiano con polveri, anche di amianto. A me è stato accertato che ho polvere di vetro smerigliata nei polmoni. Dai rulli della linea usciva la polvere di amianto. L’amianto era un po’ ovunque, anche nella copertura dei tetti», si legge in uno dei passaggi più drammatici della sentenza. La ctu medico-legale ha poi confermato il nesso causale tra la malattia e l’ambiente di lavoro. Il Tribunale ha quindi condannato l’Inail a indennizzare l’operaio per danno biologico, per un importo quantificato in circa 20mila euro (stime dell’Ona). «Questa non è solo una vittoria personale: è il simbolo di una battaglia collettiva per i lavoratori invisibili, quelli che per decenni hanno respirato la fibra killer nel silenzio delle istituzioni», ha dichiarato l’avvocato Bonanni, che ha sottolineato come «La negazione iniziale dell’Inail rappresenta una grave ferita alla dignità di chi ha lavorato duramente e in condizioni pericolose». L’Ona è impegnato nella tutela delle vittime, dei loro familiari e dei lavoratori esposti tramite il sito www.osservatorioamianto.it o il numero verde 800.034294.

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