Cerca

Referendum

Quorum fallito. In provincia di Frosinone affluenza ferma al 27%

Coreno Ausonio il comune in cui si è votato di più. Casalattico quello con la partecipazione più bassa

Quorum fallito. In provincia di Frosinone affluenza ferma al 27%

Un'immagine delle operazioni di voto ai seggi - FOTO MASSIMO SCACCIA

Quorum non raggiunto. E di parecchio. Le norme per le quali era stata proposta l’abrogazione, totale o parziale, attraverso il referendum rimangono invariate. Lontano il 50% più uno di voti necessari per la validità della consultazione.
Nelle 504 sezioni della provincia di Frosinone l’affluenza si è fermata al 27,19% per i primi tre quesiti, al 27,20 per il quarto e al 27,16% per il quinto. Percentuali al di sotto del dato nazionale, che vede la partecipazione al voto di circa il 30,5% degli aventi diritto, con lievi variazioni fra i quesiti. Considerando in ogni caso il leggero scarto tra i quesiti, il comune ciociaro nel quale si è votato di più è stato Coreno Ausonio, in cui si è recato alle urne circa il 39,2% degli aventi diritto. A seguire San Donato Val di Comino (38,5%), Vallemaio (37,9%), Paliano (36,5%) e Viticuso (36,4%). A esprimere soddisfazione per il risultato di Paliano il primo cittadino Domenico Alfieri, che ha sottolineato come il comune sia il primo tra quelli sopra i 2.000 abitanti, oltre a essere il quarto in assoluto. «Circa 2.350 palianesi – ha detto – si sono recati ai seggi per votare. In uno sconforto generale Paliano ha dato ancora una volta il suo segnale politico e i palianesi il giusto valore alla democrazia».
L’affluenza minore invece si è registrata a Casalattico (16,2%), preceduto da Picinisco (16,9%), Gallinaro (17,1%), Casalvieri (18,7%) e Vicalvi (19,5%).

I risultati
Guardando a come si sono espressi i votanti, il “Sì” è prevalso per tutti i quesiti, con percentuali diverse. In Ciociaria sul reintegro nel caso dei licenziamenti illegittimi hanno votato “Sì” 90.458 persone, pari al 91,05%, e “No” 8.887, pari all’8,95 %. Sul limite indennità i “Sì” sono stati 88.898 (89,56 %) e i no 10.364 (10,44 %%). Il terzo quesito, sui contratti a termine, ha ottenuto 90.022 “Sì” (90,86 %) e 9.057 “No” (9,14%). Il quarto, sulla sicurezza sul lavoro, 88.006 “Sì” (88,76 %) e 11.139 “No” (11,24 %). Il quesito sulla cittadinanza italiana, infine, con un maggiore distacco dei “No” rispetto agli altri quesiti, ha ottenuto 61.192 “Sì” (61,80 %) e 37.828 “No” (38,20 %).
A livello nazionale, sulla base dei dati parziali, il primo quesito ha ottenuto 12.117.770 “Sì” (89,06%) e 1.489.244 “No” (10,94%), il secondo 11.883.575 “Sì” (87,62%) e 1.678.897 “No” (12,38%), il terzo 12.032.274 “Sì” (89,06%) e 1.477.734 “No” (10,94%), il quarto 11.816.377 “Sì” (87,36%) e 1.709.333 “No” (12,64%) e il quinto 8.870.2390“Sì” (65,39%) e 4.695.271 “No” (34,61%).
Un dato, quest’ultimo, politicamente significativo, dal momento che all’interno del campo progressista, che ha fortemente sostenuto i referendum, una parte si è detta contraria alla riduzione del tempo minimo di residenza in Italia per la richiesta della cittadinanza.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione