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Frosinone

Molotov nell’autosalone, a fuoco due mezzi

Lanciati due ordigni incendiari, ma uno non è esploso: a fuoco una Volvo e un furgone. L’obiettivo potrebbe essere una società di noleggio di auto di lusso lì vicino. Indaga la polizia

Molotov nell’autosalone, a fuoco due mezzi

Il furgone incendiato con la bomba molotov lanciata l’altra notte FOTO MASSIMO SCACCIA

Una bomba molotov esplosa e un’altra che ha fatto cilecca. Due i mezzi andati a fuoco, un’auto e un furgone, l’altra notte, in conseguenza di un attentato incendiario che si è sviluppato alle porte di Frosinone, in via degli Anziati, in zona industriale. Sull’episodio indaga la polizia.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’incendio è divampato intorno alla mezzanotte della notte tra venerdì e sabato. Due le molotov lanciate, una rimasta inesplosa, mentre l’altra ha sviluppato un incendio che ha interessato due vetture parcheggiate nel piazzale di una società di noleggio di auto di lusso. Dovrebbe essere quest’ultima il reale obiettivo dell’azione che, come modus operandi ricorda l’incendio che ha devastato, alle prime luci dell’alba del 16 novembre 2024, il negozio Pianeta outlet, nei pressi del casello dell’autostrada e dunque in un punto non distante da quello preso di mira l’altra notte.

L’incendio ha colpito una Volvo e un furgone che, però, non sono di proprietà della società di autonoleggio e che si trovavano nel piazzale. E anche su questo si concentrano le indagini, per il momento affidate alla sezione volanti della questura di Frosinone, giunta sul posto insieme ai vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Il primo elemento da chiarire è se chi ha lanciato le molotov si sia confuso e, pensando di colpire dei mezzi della società, ha incendiato per sbaglio i due, che poi sono andati a fuoco, di proprietà di un residente e di un’altra società presente in zona. O più semplicemente ha solo sbagliato tiro. Se anche la seconda molotov fosse andata a segno, i danni sarebbero decisamente più ingenti. L’ipotesi più probabile sembrerebbe, però, la seconda. Pare che ci sia stato un tentativo, andato a vuoto, di colpire direttamente l’autosalone.
Una volta divampato il rogo sono giunti vigili del fuoco e polizia con le volanti e la scientifica. A chiamarli un residente della zona che ha prima sentito il botto e poi ha visto le fiamme. Tanta la paura in quei momenti, anche perché c’è stato il concreto rischio che le fiamme potessero propagarsi ancora. Spente le fiamme, sono iniziati i primi accertamenti da parte degli agenti delle volanti, diretti dal commissario Gianluca Di Trocchio. Appena ritrovate le molotov è stato chiaro che si è trattato di un atto deliberato.

Ora gli agenti stanno cercando di ricostruire l’accaduto anche grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona. Telecamere risultate utili per risalire all’attentatore di Pianeta outlet. È molto probabile che l’attentatore sia una persona inviata di proposito per compiere l’azione. Forse una persona inesperta a giudicare dai risultati dell’azione (la seconda molotov gli potrebbe essere caduta). Le indagini si concentrano anche sugli eventuali mandanti e sul movente dell’azione. Se doveva trattarsi di un’azione dimostrativa o se, invece, l’obiettivo era creare danni.
La società di noleggio di auto, specializzata nell’alta gamma, attraverso i propri legali gli avvocati Angelo Testa, Marco Maietta e Vincenzo Galassi, sta ora valutando il da farsi e, nei prossimi giorni, presenterà una denuncia. Peraltro, solo poche ore prima - l’udienza era finita nel pomeriggio - gli amministratori della stessa società erano comparsi davanti al gup di Frosinone dove era in corso l’udienza preliminare per reati collegati all’attività dell’autonoleggio. In quella circostanza il giudice ha anche respinto la richiesta di sequestro di beni. Gli imputati hanno chiesto e ottenuto di essere processati con il rito abbreviato. E anche questo particolare andrà valutato per verificare se esiste un collegamento tra l’udienza e l’attentato. In passato, peraltro, dalla società parlano anche di minacce subite.

Ora, comprensibilmente, c’è un clima di paura per il preoccupante gesto, per la sua valenza simbolica e la componente intimidatoria. E anche per quello che potrebbe capitare in futuro. «Cosa ci dobbiamo aspettare?», si interrogano i proprietari.
L’attentato dell’altra notte riporta la memoria a un’altra alba, quella del devastante incendio che ha distrutto i locali che ospitavano, da appena cinque giorni, Pianeta outlet. Tuttavia, la squadra mobile di Frosinone, nel giro di una settimana, è riuscita a risalire a colui che è considerato l’autore del lancio dell’ordigno incendiario che, da allora, dal 22 novembre, si trova recluso nel carcere di Frosinone. L’attentatore era stato ripreso dalla sorveglianza del locale mentre getta un ordigno incendiario e viene quasi investito dal ritorno di fiamma ma anche da alcune telecamere della zona.

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