Spazio satira
Frosinone
29.03.2025 - 13:00
Controlli di polizia in piazza Pertini
Hanno patteggiato una pena a quattro anni e mezzo e a tre anni e mezzo. Sono i due egiziani accusati, in concorso, di tentato omicidio nei confronti di un gambiano. L’episodio era avvenuto lo scorso 3 maggio in piazza Pertini. Nella vicenda risulta coinvolto anche un terzo egiziano, tuttora latitante in Francia per il quale si procederà a parte.
La procura di Frosinone, attraverso il sostituto Samuel Amari, che ha coordinato le indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Frosinone, aveva inizialmente chiesto il giudizio immediato per uno dei due, in quanto il secondo, considerato l’autore materiale dell’accoltellamento, non era stato rintracciato l’anno scorso quando era stata emesse l’ordinanza di custodia cautelare. Poi anche quando questi è stato arrestato a Torino al rientro dalla Francia, il procedimento si è esteso all’altro.
In base alla ricostruzione del ferimento da parte della procura, basata sui filmati delle telecamere della videosorveglianza oltre che delle testimonianze degli aggrediti, il gruppetto di egiziani avrebbe organizzato prima e compiuto dopo una spedizione punitiva in risposta a una precedente rissa avvenuta con i gambiani.
Il 3 maggio, in piazza Pertini, si è accesa una discussione tra egiziani nella quale sarebbero intervenuti i ragazzi del Gambia. Per tutta risposta i nordafricani avevano deciso di vendicarsi e passare alle vie di fatto. Tanto che il ventenne egiziano, con gli altri due è entrato nel vicino supermercato per acquistare un set di coltelli da cucina e un mattarello. La scena è stata ripresa dalle telecamere: a pagare, alle casse, sarebbe stato proprio il ventenne. Quindi, con i coltelli e il mattarello, gli egiziani, in base alla ricostruzione della questura, hanno aggredito i rivali. L’azione è così culminata con il ferimento del gambiano, colpito all’addome con un fendente, secondo l’accusa portato dall’egiziano fermato a Torino, che poi è finito in carcere. A seguire c’è stato il tentato ferimento, sempre con un coltello, di un connazionale del primo, residente a Strangolagalli.
Quest’ultimo riusciva a schivare i colpi portati da uno degli egiziani. Contestata anche la violazione delle legge sulle armi per aver portato, senza giustificato motivo, i coltelli di una lunghezza complessiva di 30 centimetri.
Dopo l’aggressione i tre sono fuggiti, mentre sul posto venivano chiamati i soccorsi e la polizia. Il gambiano colpito ha riportato gravi lesioni al fegato e al polmone, ha subito un intervento chirurgico ed è stato a lungo in condizioni critiche. Nel corso delle indagini è stata affidata una perizia medico-legale al dottor Vincenzo Caruso per accertare l’entità delle lesioni.
Ieri, pertanto, il caso è stato definito davanti al giudice per le udienze preliminari Antonello Bracaglia Morante. Il gup ha accolto la richiesta di patteggiamento a quattro anni e mezzo per l’autore materiale del ferimento, rappresentato dagli avvocati Fabio Lisanti e Angelo Pincivero, e a tre anni mezzo per il macellaio, difeso dall’avvocato Angelo Testa.
Nel corso dell’udienza si sono costituiti parte civile, attraverso l’avvocato Stefania D’Agostini, i due gambiani che hanno ottenuto il riconoscimento delle spese di costituzione.
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