Spazio satira
Frosinone
19.03.2025 - 08:17
FOTO MASSIMO SCACCIA
Omicidio allo Shake bar, oggi la discussione della difesa e, poi, la sentenza. Dopo la richiesta di condanna a 20 anni - il processo si celebra con il rito abbreviato - davanti al gup Antonello Bracaglia Morante interverrà per la difesa dell’imputato, l’albanese ventitreenne Mikea Zaka, l’avvocato Giovanni Tedesco. Poi, con tutta probabilità, il giudice si ritirerà in camera di consiglio per la decisione.
Zaka, secondo la ricostruzione portata avanti dal pubblico ministero Samuel Amari, sulla base delle indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Frosinone, il 9 marzo 2024, «mentre si trovava ai tavoli esterni del bar Shake unitamente ad altri quattro amici e conoscenti veniva avvicinato dai fratelli Kasmi, Kasem e Ervin, e Hidraliu, Klevin e Alvider: lo Zaka si alzava per primo e, all’avvio di una colluttazione tra i due gruppi, immediatamente estraeva l’arma ed esplodeva in sequenza almeno sei colpi ad altezza d’uomo, mirando al petto di Ervin Kasmi e poi di Kasem, quindi alle spalle di Klevin e Alvider Hidraliu». Dei quattro a rimanere ucciso era Kasem Kasmi.
Zaka è poi accusato della ricettazione dell’arma, una pistola 7x65, acquistata per 350 euro e della violazione della legge sulle armi, avendo portato la pistola in un luogo pubblico. La pistola non è mai stata ritrovata, nonostante un tentativo di recuperarla nella scarpata e nelle acque del Cosa, anche con l’ausilio dei vigili del fuoco, sotto il ponte di via Verdi. Il pm Amari, nella sua discussione, lo scorso 28 febbraio, ha evidenziato la gravità dell’azione, commessa all’interno di un bar, all’ora di punta del sabato sera, affollato anche di tante famiglie. Da quanto rilevato dalla pubblica accusa, l’accusato girava da quattro mesi armato di pistola e che, nei suoi confronti, non si può applicare la legittima difesa e men che meno un eccesso di legittima difesa a seguito della breve colluttazione che c’è stata prima della sparatoria. Al tempo stesso il pm, nel bilanciare la richiesta, ha riconosciuto le attenuanti generiche all’imputato. Del resto, Zaka si era costituito in questura a poche ore dal fatto e dove aveva reso, nell’interrogatorio alla presenza del difensore, una confessione. Il pm ha ritenuto esistente il vincolo della continuazione tra l’omicidio e i tre tentati omicidi contestati, per i quali ha chiesto per Zaka un totale di 30 anni, 29 più un altro anno per aver portato l’arma in un luogo pubblico e la ricettazione della stessa. Dai 30 anni (il massimo che avrebbe potuto chiedere in abbreviato) il pm è poi sceso a 20 anni con lo sconto previsto dal rito.
Contro Zaka si sono costituiti parti civili, i familiari dell’ucciso nonché i tre feriti, rappresentati dagli avvocati Martina Stirpe, Martina Iachetta, Tony Ceccarelli, Christian Alviani e Laura Rapuano oltre al Comune di Frosinone, con l’avvocato Rosario Grieco.
L’episodio aveva particolarmente scosso l’opinione pubblica in quanto avvenuto all’interno di un locale pubblico e praticamente sotto l’occhio delle telecamere di videosorveglianza dell’attività e di quelle del Comune poste in via Moro. Che poi erano state acquisite per ricostruire la sequenza degli spari.
Data la gravità dell’accaduto, a Frosinone arrivò anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a presiedere un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del prefetto Ernesto Liguori e dei vertici provinciali delle forze dell’ordine. Al termine della riunione il titolare del Viminale aveva commentato: «Abbiamo fatto un’analisi molto importante dei temi che affliggono il territorio, che vanno dalla presenza di spacciatori al traffico degli stupefacenti, e l’incrocio con le occupazioni abusive, e a alcune presenze problematiche. Ci siamo dati delle scadenze che poi il prefetto porterà in un tavolo di coordinamento per interventi mirati che quanto prima daranno i loro frutti». Seguirono, infatti, una serie di azioni specifiche contro la criminalità presente sul territorio, albanese e italiana, con il sequestro anche di diverse armi.
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