Spazio satira
Ceccano
18.02.2025 - 09:00
Domanda rigettata. Un altro stop al progetto di realizzare un parco fotovoltaico a ridosso del chilometro 7 della Monti Lepini, nell’area industriale che ricade in territorio ceccanese.
La conferenza dei servizi, convocata per la seconda volta, sta per emettere il suo verdetto dicendo no all’impianto denominato “Fv Hp Ceccano 2”. La partita, però, non è definitivamente chiusa. La società proponente “Hp Invest Srl” ha ancora qualche giorno per presentare le sue osservazioni con la possibilità di far ripartire il complesso iter autorizzativo.
La richiesta di realizzare un impianto per la produzione di energia rinnovabile da circa mille chilowatt picco (l’unità di misura che indica la potenza nominale degli impianti solari di questo tipo), comprese le opere di connessione e l’allaccio dell’elettrodotto, risale all’ottobre scorso. A novembre è stata indetta la prima conferenza dei servizi decisoria “in forma semplificata e in modalità sincrona” che ha coinvolto una pletora di soggetti tra enti pubblici e società di servizi, ben quattordici.
Il primo pronunciamento è stato interlocutorio, con la richiesta di ulteriori adempimenti e documentazione da parte di Arpa Lazio, Provincia e Regione che la società richiedente ha presentato a gennaio. È stato così fissato un nuovo termine per la valutazione finale del progetto e la conferenza dei servizi si è riunita nuovamente il 10 febbraio scorso, acquisendo i pareri degli enti coinvolti, alcuni dei quali negativi.
Il settore ambiente dell’amministrazione provinciale ha richiesto ulteriori adempimenti con la motivazione che l’area di circa un ettaro su cui s’intende realizzare l’impianto è compresa nel Sin della Valle del Sacco; il genio civile ha invece rilevato che la domanda non è stata presentata mediante la piattaforma informatica “OpenGenio”; l’ufficio vincoli idrogeologici della Provincia si è dichiarato incompetente; l’area valutazione ambientale strategica della Regione ha chiesto di integrare la domanda con l’istanza e la dichiarazione asseverata firmata dal tecnico incaricato; stessa richiesta anche dal ministero delle imprese e del made in Italy; il settore urbanistica del Comune ha sollecitato la presentazione del nullaosta del consorzio Asi rilevando anche la presenza di un vincolo paesaggistico; l’ufficio ambiente della Provincia ha richiesto un nullaosta specifico necessario per la vicinanza del fiume Sacco; l’Arpa ha invece richiesto un nuovo piano di indagini preliminari sul terreno, come pure ha fatto il settore ambiente della Provincia.
La legge prevede che anche in presenza di un solo parere negativo il progetto proposto non può essere autorizzato. Perciò la conferenza dei servizi si è chiusa con l’avviso di diniego emesso ieri con un’apposita determina firmata dal dirigente del quinto settore del Comune, il dottor Emanuele Colapietro. Ora la società “Hp Invest Srl” ha dieci giorni di tempo per presentare le sue osservazioni corredate dall’ulteriore documentazione richiesta. Se non lo farà, la conferenza dei servizi s’intenderà chiusa con lo stop definitivo al progetto.
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