Frosinone
30.01.2025 - 14:10
Il commissario straordinario della Asl Sabrina Pulvirenti
La missiva non sembra esistere. Pare che uno sparuto gruppo di primi cittadini abbia scritto a Rocca. Ma curiosamente, o tatticamente, non esiste un testo e nessuno rende pubblica la propria posizione. Tra i firmatari non c’è il sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli.
Una lettera inviata al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca per chiedere la conferma di Sabrina Pulvirenti al vertice della Asl di Frosinone, che guida, da commissario, dal primo novembre 2023. Ma quanti (e quali) sindaci l’hanno davvero firmata? Si è fatto, fra gli altri il nome di Riccardo Mastrangeli, primo cittadino di Frosinone, il capoluogo. In realtà Mastrangeli non ha messo la sua firma in calce al documento del quale si parla. Eppure, da un paio di settimane non si fa altro che rilanciare questo elemento: i sindaci del territorio sono tutti per l’indicazione della Pulvirenti come direttore generale. Ma nessuno è in grado di specificare quanti amministratori hanno sottoscritto un documento del genere. Documento che in realtà è nato in ambienti di Forza Italia, peraltro minoritari all’interno del partito. Secondo alcuni “boatos” con “sponde” nel Partito Democratico. Anche in tal caso però siamo a livello di “voci”.
Il punto è semplice: perché i sindaci che hanno ritenuto opportuno inviare un atto di questo tipo al Governatore Rocca non lo rendono pubblico? Quale problema ci sarebbe? Parliamo di politica, anche se sanitaria. Magari il fatto è che non sono così numerosi.
Di certo una presa di posizione del genere non ha trovato il sostegno degli amministratori di Fratelli d’Italia. Come, da una nostra indagine, da quello del Pd. Che sono piuttosto numerosi e che certamente avrebbero trovato qualche problema (politico) a sostenere un commissario indicato da una giunta a guida FdI. Tornando a Riccardo Mastrangeli, può aver inviato delle sue singole considerazioni a Francesco Rocca. Ma come primo cittadino del capoluogo presiede la conferenza dei sindaci, dunque sa perfettamente che dovrà interfacciarsi con il prossimo direttore generale, chiunque sarà.
Venendo invece alla mappa delle nomine che mancano nel panorama della sanità laziale, Rocca deve indicare i vertici di Tar Vergata e delle Asl Roma 6, Frosinone e Rieti. La priorità è Tor Vergata, considerando che si tratta di un polo fondamentale sul piano anche della ricerca scientifica e della formazione. Fra l’altro non è un mistero che Francesco Rocca (alla guida della Croce Rossa per anni) guardi sempre con particolare attenzione agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Il nome in pole position per Tor Vergata è quello di Arturo Cavaliere, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie. Il nome circola anche per la Asl Roma 6 (dove in pole-position c’è Paolo Farfusola) che comprende distretti sanitari di prima fascia come quelli di Frascati, Albano Laziale, Pomezia, Ciampino, Anzio e Velletri. Secondo alcuni Cavaliere potrebbe essere tenuto in considerazione anche per Frosinone, ma è chiaro che ha un profilo maggiormente adatto a mettere d’accordo il Rettore e Rocca per l’eventuale successione a Isabella Mastrobuono.
Per l’Azienda Sanitaria di Frosinone in corsa ci sono (se Cavaliere e Farfusola venissero indicati nelle Asl romane) la dottoressa Manuela Mizzoni ed Eleonora Di Giulio, che alla Asl di Frosinone ha già ricoperto i ruoli di direttore amministrativo e poi di manager facente funzioni quando Angelo Aliquò ha preso la strada dello Spallanzani. Quanto a Sabrina Pulvirenti, Francesco Rocca sta valutando la sua attività dal primo novembre 2023 ad oggi. Non è che la manager romana potesse fare chissà quali miracoli ma oggettivamente la situazione in alcuni settori della nostra azienda sanitaria è piuttosto complicata. In alcuni addirittura esplosiva. Con un blocco amministrativo che dura da mesi, che sta provocando molti problemi e mette a dura prova l’operatività e la funzionalità degli ospedali.
Poi c’è il tema dei rapporti con il territorio e con gli amministratori locali. In realtà il feeling non è mai scattato. Se non in extremis con la misteriosa lettera. Che però nessuno dice di aver mai firmato. E che potrebbe rivelarsi un boomerang per le legittime aspirazioni dell’attuale commissario.
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