Cerca

Anagni

I termosifoni vanno in tilt. Liceali al gelo: è protesta

Ieri mattina l’impianto di riscaldamento non è partito. Riparazione impossibile in mattinata. Lezioni al freddo

L’edificio che ospita alcune classi del Liceo linguistico e pedagogico

L’edificio che ospita alcune classi del Liceo linguistico e pedagogico

Aule al freddo, studenti col giaccone, mentre si vocifera di possibili assenze di massa come forma di protesta. Ieri mattina l’impianto di riscaldamento del Liceo ospitato nell’ex sede dell’Istituto tecnico per geometri e dell’Istituto d’arte non è entrato in funzione. Il personale di servizio ha subito telefonato a chi di dovere, ma i tecnici incaricati dall’amministrazione provinciale non erano disponibili nell’immediato. Con le temperature rigide di questi giorni non è possibile stare in classe, un disagio che riguarda sia gli studenti che gli insegnanti e il personale scolastico. Le aule del fabbricato di via Giacomo Matteotti, di fronte alla “rotonda” che segna l’inizio di via Bersot Rio, interessata da un intervento di messa in sicurezza idrogeologica, sono dotate di vecchi caloriferi in ghisa, un materiale non più in uso da anni che presenta particolari caratteristiche: tarda a raggiungere la temperatura ottimale, anche se in compenso conserva il calore per più tempo dopo lo spegnimento.

Si sarebbe trattato, come riferito da alcuni addetti, di un blocco nell’accensione, programmata per le sei del mattino. Nulla di irreparabile, se non che la ditta dei tecnici manutentori, gli unici autorizzati a rimuovere il blocco, non ha sede ad Anagni e non sempre si può pretendere l’intervento immediato. Tanto che, ieri mattina, il freddo pungente ha attanagliato tutti fin verso le 11, rendendo problematico restare in classe. I ragazzi, nonostante il comprensibile disagio, non sono usciti da scuola, sopportando con pazienza ma, dopo breve consultazione, decidendo che non sarà più tollerata una simile situazione.

I giovani, spesso additati per presunta indisponibilità, stanno invece dimostrando pazienza e comprensione. L’amministrazione provinciale, responsabile delle scuole superiori, tarda nello spiegare talune circostanze che si riscontrano nelle scuole della città dei papi. È il caso dei pannelli fotovoltaici posizionati sui tetti di alcuni edifici ormai da anni, ma mai entrati in funzione. Ognuna di quelle scuole potrebbe essere dotata di condizionatori elettrici, comandati dai bidelli, alimentati a costo zero.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione