Spazio satira
Ausonia
08.11.2024 - 19:00
L’infortunio mortale all’interno di una segheria ad Ausonia ha gettato nuovo sale sulla ferita. A dieci anni dalla morte di Pino e Amilcare Mattei, freddati nella loro cava, e a poche ore della cerimonia di intitolazione del Centro servizi per le attività del settore marmifero ai due imprenditori uccisi per difendere la loro cava, la morte di Giuseppe Valente ha reso il dolore vivo. Come se questi dieci anni non fossero mai passati. Nessuno dimentica quella notte tra il 6 e il 7 novembre del 2014: l’entrata in funzione della fototrappola - piazzata dagli imprenditori per incastrare i ladri di gasolio - poi la sparatoria e la morte dei fratelli, uccisi sul colpo. Una tragedia senza fine. L’evento è stato rinviato, visto il nuovo lutto che ha colpito l’intero settore.
«Siamo tutti addolorati, una tragedia che colpisce due comunità: sia quella di Ausonia che quella di Coreno. Erano anni che non si registravano morti sul lavoro nelle attività estrattive: ognuno di loro resta nelle nostre vite, ricordati ufficialmente nel giorno di Santa Barbara, patrona dei cavatori. Ma in realtà ogni giorno nei nostri cuori» ha commentato il sindaco di Coreno, Simone Costanzo, che subito dopo l’infortunio mortale aveva annunciato il rinvio dell’intitolazione del Centro servizi. «Siamo molto addolorati, una perdita immane. Abbracciamo con forza tutta la famiglia, tutta l’azienda e i colleghi, davvero molto scossi - ha aggiunto - Proprio ieri era stata prevista l’intitolazione del Centro servizi a Pino e Amilcare Mattei, che erano di fatto (come azienda) i datori di lavoro dell’operaio: in segno di rispetto e di lutto è stato annullato tutto. Anche la commemorazione che avrebbe dovuto aver luogo proprio ieri. Una tragedia accaduta per assurdo a dieci anni esatti dall’omicidio dei fratelli Mattei».
L’autopsia e le indagini
Il conferimento incarico per l’esecuzione dell’esame irripetibile sul corpo di Giuseppe Valente, 63 anni di Selvacava, si farà questa mattina in procura. Poi, si spera, che l’autopsia possa essere eseguita già nel pomeriggio. Mentre i carabinieri della stazione di Ausonia - della Compagnia di Pontecorvo, agli ordini del capitano Taglietti - e gli ispettori dello Spresal vanno avanti negli accertamenti per ricostruire la dinamica. Sequestrata, infatti, l’area dove è avvenuto l’infortunio mortale.
L’incidente si sarebbe verificato mentre Giuseppe - operaio di acclarata esperienza - stava spostando alcune lastre con un carro ponte: una si è staccata e lo ha investito non lasciandogli scampo. Giuseppe è morto poco dopo sul posto, nonostante i tentativi di rianimazione da parte del 118.
L’appello dei sindacati
Mentre le indagini serviranno a chiarire cosa sia accaduto all’interno della segheria di Ausonia, la Filca Cisl - intervenuta subito sul posto - torna in campo. Giustino Gatti, segretario generale Filca Cisl, solo qualche giorno prima lo aveva sentito per i “conteggi”, perché Giuseppe stava già pensando alla pensione. «Sono profondamente colpito da questo incidente e il mio primo pensiero va alla sua famiglia, che oggi deve fare i conti con una perdita tragica e inaccettabile - ha aggiunto Gatti - Giuseppe era un uomo che conoscevo bene, sempre attento, responsabile e con un forte senso del dovere. La sua morte rappresenta una tragedia che ci coinvolge tutti e ci fa riflettere sulla necessità urgente di intervenire per garantire la sicurezza in settori come quello dei lapidei, che presentano altissimi rischi». Poi ha lanciato un nuov appello alle istituzioni e alle aziende affinché vengano potenziati i controlli sulle aziende del settore lapideo. «Le aziende non possono limitarsi a rispettare la legge, devono anche promuovere una cultura della sicurezza. La nostra federazione continuerà a battersi con forza per garantire che vengano adottate misure più efficaci».
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