Spazio satira
Frosinone
30.10.2024 - 11:00
L’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone
L’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone annoverato tra le realtà sanitarie che nel 2023 hanno registrato importanti miglioramenti. Il dato arriva dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ieri al Cnel ha presentato il Programma nazionale eventi 2024, con report relativo ai dati 2023, alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Tra gli indicatori cruciali del rapporto la tempestività degli interventi di angioplastica in pazienti con infarto. Lo “Spaziani” è infatti tra le trentacinque strutture sanitarie ad alto volume, ovverosia quelle che contano cento ricoveri all’anno per infarto miocardico acuto (Stemi), ad aver superato la soglia stabilita dal decreto ministeriale 70 del 2015.
Il decreto definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, fissando al 60% il minimo di interventi di questo tipo da effettuare entro novanta minuti.
Secondo il report, per l’area cardiovascolare, la percentuale di strutture con livelli di aderenza a standard di qualità alti o molto alti, definiti utilizzando lo strumento di valutazione sintetica cosiddetto “Treemap”, è aumentata complessivamente dal 51% del 2022 al 59% del 2023.
Lo scenario
Le strutture ad alto volume che hanno garantito un tempestivo accesso all’angioplastica in pazienti con infarto entro novanta minuti a più dell’85% dei pazienti sono il presidio ospedaliero Barone Romeo di Patti (Messina), l’ospedale di Treviso, l’spedale del Cuore G. Pasquinucci (Massa). Delle trentacinque strutture ad aver superato la soglia del 60%, diciassette sono al Nord e sono l’ospedale Maria Vittoria (Torino), l’ospedale Santa Croce (Torino), l’ospedale degli Infermi (Biella), l’ospedale di Sondrio, l’ospedale Bolognini (Bergamo), il presidio ospedaliero di Chiari (Brescia), la Fondazione Poliambulanza (Brescia), l’ospedale C. Poma (Mantova), l’ospedale centrale di Bolzano, il presidio ospedaliero S. Chiara (Trento), l’ospedale Sant’Andrea (Spezia), l’ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (Bologna), l’ospedale Santa Maria delle Croci (Ravenna), l’ospedale Morgagni-Pierantoni (Forlì-Cesena), l’ospedale Infermi (Rimini), il nuovo ospedale civile S. Agostino - Este (Modena) e l’azienda ospedaliero-universitaria (Ferrara).
I restanti diciotto, invece, si trovano al Centro Sud. Oltre allo “Spaziani” di Frosinone, nel report sono annoverati l’ospedale del Cuore G. Pasquinucci (Massa), l’ospedale San Giovanni Battista Foligno (Perugia), lo stabilimento di Pesaro, lo stabilimento di Macerata, il presidio ospedaliero Nord (Latina), il Policlinico Casilino (Roma), il Policlinico Tor Vergata (Roma), il presidio ospedaliero Maria SS. Addolorata (Salerno), la Casa di Cura Villa Verde Srl (Taranto), la Casa di Cura Città di Lecce, l’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini (Catanzaro), il presidio ospedaliero S. Giovanni di Dio (Agrigento), il presidio ospedaliero Giovanni Paolo II (Agrigento), il presidio ospedaliero Barone-Romeo Patti (Messina), il presidio ospedaliero S. Antonio Abate (Trapani), l’ospedale Civico di Palermo e il Policlinico Monserrato (Cagliari).
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