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Cassino

Inchiesta "Malaffare", il 10 ottobre la sentenza

L'inchiesta del 2019 della Forestale era stata aperta su un'ipotesi corruzione e turbativa d'asta

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Il tribunale di Cassino

Termineranno il prossimo 10 ottobre le discussioni delle difese degli imputati nell’inchiesta “Malaffare”. Data in cui, dopo le controrepliche, è attesa la sentenza di primo grado.
L'inchiesta del 2019 della Forestale era stata aperta su un'ipotesi corruzione e turbativa d'asta. Secondo l'accusa i coinvolti, a vario titolo e in varia misura, avrebbero messo in atto una condotta volta ad assicurare l'aggiudicazione a favore di una società della gara d'appalto, indetta dallo stesso Comune di Cervaro, avente ad oggetto i rifiuti solidi urbani. Accuse sin da subito respinte con forza dagli imputati.
Dopo la requisitoria oggi del pm D’Orefice, è stata chiesta l’assoluzione per gli ex assessori Ricciardelli e Canale - entrambi difesi dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola - mentre sono stati chiesti sei anni per l’ex sindaco D’Aliesio, Coratti e Pucci per un’unica ipotesi, quella relativa al capo 5 (per tutti gli altri capi d'accusa chiesta anche nei loro confronti l'assoluzione). “Una richiesta, quella di condanna, destinata a cadere per D’Aliesio. Nessuna promessa tra lui e il gestore del servizio di raccolta rifiuti e nessuna richiesta di assunzione. Fu la società che gestiva ila raccolta rifiuti a chiedere indicazione di un autista con patente C e D’Aliesio si limitò ad indicare il nome di un lavoratore che peraltro aveva diritto all’assunzione ai sensi dell’articolo 6 del contratto collettivo di settore” hanno argomento in aula le difese dell’ex sindaco. Ora sono attese le ultime discussioni e la sentenza.

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