Spazio satira
Cassino
09.08.2024 - 12:00
La parrocchia di Sant’Antonio ha presentato denuncia ai carabinieri
Un altro viaggio saltato dopo aver corrisposto il costo dei biglietti ed esseri assicurati la partenza. Così come accaduto non molto tempo fa a diversi utenti del Cassinate che si erano rivolti a un’agenzia viaggi di Pontecorvo, questa volta è toccato a un gruppo di fedeli pronti per salire su un aereo diretto a New York e in altre zone dell’America. Due viaggi, uno dal 2 al 12 agosto e l’altro dal 16 al 25, organizzati attraverso la parrocchia di Sant’Antonio, che si sarebbe rivolta alla stessa agenzia romana con cui erano stati organizzati in passato numerosi pellegrinaggi e altri tour. Tutti perfettamente riusciti. Invece, poco prima delle partenze per l’America, l’amara sorpresa: esattamente come accaduto con l’agenzia della città fluviale, anche in questo caso i biglietti non sarebbero risultati più disponibili per tutti i viaggiatori (una parte, invece, li aveva ricevuti). Telefoni muti e zero risposte dal titolare della stessa agenzia. Così la parrocchia, guidata da don Benedetto, si è vista costretta a presentare denuncia ai carabinieri di Cassino: tra le 50 e le 60 persone quelle rimaste “a casa”, per circa 100.000 euro di buco. Dopo la denuncia la stessa parrocchia vittima del raggiro, ha pensato di trovare il modo di risarcire comunque i fedeli nell’attesa che si faccia chiarezza sull’accaduto e che venga recuperato il dovuto.
Solo 15 giorni prima, la vicenda dei biglietti “fantasma” per il concerto dei Coldplay - con l’apertura di un fascicolo in procura - aveva fatto salire il livello d’allerta: tra le persone truffate non solo gli amanti del gruppo musicale britannico ma anche famiglie che avevano prenotato vacanze estive, sposi che avevano scelto le destinazioni della loro luna di miele e pure professionisti per questioni d’affari.
L’ordinazione posticipata
Sempre sulla stessa parrocchia, quasi nelle stesse ore, a tenere alta l’attenzione è stata anche un’altra vicenda: quella legata all’ordinazione di un diacono, prevista per martedì scorso e rinviata a nuova data. Per motivi di salute, spiegano dalla Diocesi. Versione contrastante con la ricostruzione legata a una messa celebrata a Fatima ad aprile scorso quando ancora, nelle veste di diacono, non avrebbe potuto. Ma è stato lo stesso diacono a rivolgersi al vescovo e ad avviare l’iter per l’autodenuncia alla Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio) dopo aver compreso di aver fatto “il passo in più”. Un iter al termine del quale dopo una settimana la Congregazione lo ha liberato da ogni censura. Ordinazione, quindi, solo posticipata.
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