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Cronaca

Leonardo, in attesa di un perché

La tragica vicenda del dodicenne morto dopo essere andato via dal pronto soccorso ha scioccato tutti. Si attende l’esito dell’autopsia per capire che cosa abbia ucciso il ragazzino dopo il ricovero momentaneo in ospedale

Leonardo, in attesa di un perché

L'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone

Non ci può essere rassegnazione per una tragedia del genere. È il sentimento comune degli anagnini che non riescono a capacitarsi per quanto accaduto al piccolo Leonardo Manicuti. La città, semideserta per il periodo estivo, all’imbrunire sembra piombare in una ricercata oscurità, incapace di commentare o proferire parola; anzi, piccata per le assurde ipotesi formulate da chi, sui social, crede di poter scrivere di tutto pur di fare “audience”.

Pare che il dodicenne, studente di seconda media della scuola annessa al Convitto Regina Margherita, non avesse mai lamentato particolari problemi fisici. Tant’è vero che, nel pomeriggio di domenica, prima di andare in gelateria con i genitori Giulio e Laura, aveva fatto i soliti giri in bicicletta lungo le strade di Tufano; uno sport, il ciclismo, che lo appassionava molto, tanto da sottoporsi ai controlli di routine per potersi iscrivere ad una locale associazione tramite la quale dedicarsi alla disciplina delle due-ruote.

Il destino, crudele come non mai, ha deciso diversamente, ed il giardino della caratteristica villetta di Tufano, prospiciente il piccolo parco realizzato sulle sponde del torrente ormai in secca, non vedrà mai più le esibizioni di un ragazzino che non chiedeva altro che vivere. Una vita spezzata per chissà quale atroce circostanza.

Quanto accaduto al piccolo Leonardo deve essere chiarito e c’è attesa per il risultato dell’esame autoptico stabilito dal magistrato che sul caso ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Un’indagine dovuta ma che, inutile negarlo, aumenta la sofferenza nel cuore e nell’animo dei familiari.

Appena pochi giorni fa Leonardo, compito ed elegante come sanno esserlo gli adolescenti che si affacciano alla giovinezza, aveva festeggiato il battesimo di alcuni cuginetti, partecipando con i genitori alla cerimonia in chiesa e alla festa in famiglia. Dodici anni fa, nel 2012, la sua nascita era apparsa come un segno del destino, proprio nell’anno della scomparsa di nonno Enzo. Con la forza della fede, nonno e nipote si ritroveranno in cielo.

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