Cerca

Il caso

Giovani e droga, dati inquietanti. Più di un ragazzo su due fa uso di hashish

L’associazione “L’albero di Thomas” diffonde i risultati di un sondaggio realizzato durante alcuni eventi. Un giovane su cinque ha già provato la cocaina, c’è poca fiducia nelle istituzioni

albero di thomas

Alcuni esponenti dell'associazione “L'albero di Thomas” che ha realizzato il sondaggio

Il malessere e il disagio serpeggiano tra i giovani di Alatri, alcol e droga dilagano ovunque. Sono questi gli inquietanti risultati raccolti dall’associazione “L’albero di Thomas” durante lo scorso inverno in occasione di vari eventi pubblici in ambito scolastico. Per elaborare tutti i dati sono occorsi diversi mesi e il quadro che ne è venuto fuori è allarmante. Partiamo dal fatto che il lavoro è stato svolto prendendo un campione composto da 200 tra ragazzi e ragazze, dai 15 ai 18 anni: adolescenti e nuovi adulti.

La prima cifra è: 57. La percentuale dei giovani che fa uso di cannabis, in maniera sporadica o abituale. Altro numero che fa impressione: il 22% ammette di aver già avuto esperienze con la cocaina. Si tratta di un giovane su cinque. Anche l’alcol è molto presente tra i ragazzi della città: il 42% beve alcolici insieme con gli amici, specie nel fine settimana e non trova la cosa disdicevole. Se queste solo le percentuali inerenti l’uso di droghe e alcol, non va meglio per quanto concerne i rapporti con la propria famiglia e la realtà che li circonda, oltre al fatto che c’è una mancanza di fiducia nei confronti della società. Il 13% dichiara di non sentirsi soddisfatto e di non sentirsi sostenuto dalla propria famiglia.

Questa percentuale si impenna in maniera esponenziale se si chiede ai giovani alatrensi di esprimere la loro fiducia nelle istituzioni: il 64% non ha alcuna stima di queste ultime, confermando un distacco molto chiaro dal mondo della vita politica e amministrativa. Un altro dato che fa male, malissimo: l’82% ritiene che ad Alatri non troverà mai la strada per il suo futuro: più di 8 su 10 vede quindi la città come un luogo dove le proprie ambizioni e aspirazioni non avranno cittadinanza.

«Sono dati che dovrebbero portare ad una seria, ragionata e profonda riflessione sulla situazione dei nostri ragazzi - ci dice il rappresentante de “L’albero di Thomas”, Lorenzo Sabellico - La cosa che mi ha lasciato pensare di più è stata la risposta che in molti hanno dato alla domanda se si sentissero soddisfatti della loro vita familiare. Vorrei aggiungere che una città e un territorio che non progettano per i suoi giovani, non includendoli e non tenendo conto di loro nelle scelte che si fanno tutti i giorni, ci parlano di una realtà condannata inevitabilmente al fallimento. Qui, bisogna rimboccarsi le maniche tutti per dare quelle risposte che sono mancate».

Agli esperti, ai sociologi, alla politica e alla Chiesa, ma pure al singolo cittadino il compito di analizzare questi dati che dipingono un mondo, quello giovanile, alle prese oggi con tanti problemi.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione