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L'inchiesta

Revisioni alla motorizzazione e il giro delle mazzette. Prime condanne

Nel 2022 l’arresto dell’ex direttore Valentino. Ieri i patteggiamenti. Per gli imputati che hanno scelto, invece, l’abbreviato il pm ha chiesto due anni e dieci mesi

motorizzazione di frosinone

L’ingresso della Motorizzazione di Frosinone

Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita, truffa e peculato. Sono i reati che la procura contesta nell’inchiesta sulle revisioni alla motorizzazione di Frosinone. Nell’udienza di ieri i patteggiamenti, la discussione degli abbreviati e le richieste del pm. L’ex direttore della Motorizzazione di Frosinone, Salvatore Valentino, di Guidonia Montecelio ha patteggiato a 3 anni e 4 mesi, Giammario Picarazzi di Veroli, titolare di un’autoscuola, a 2 anni, Marco Fortini di Alatri, titolare di una società di revisione, a 2 anni 8 mesi. Tutti hanno risarcito il danno. Per Alex Rossi di Arnara candidato a un esame, il pm ha fatto richiesta di assoluzione, invece per Angelo Ferri di Ferentino, titolare dell’Omav, c’è la richiesta di rinvio a giudizio. Per chi ha optato per l’abbreviato, Marco Rossi di Ceprano, Roberto Sementilli di Ceprano, Gianluca Mafferi di Alatri, Gianpaolo Testa di Boville Ernica, Simone Scarselletta di Anagni, Giovanni Berardi di Boville Ernica, tutti iscritti al corso per il rinnovo della carta del conducente, e Fabrizio Fortini di Alatri, titolare di una società di revisione, il pm ha chiesto 2 anni e 10 mesi. Il gup deciderà l’11 ottobre dopo le discussioni delle difese.

Messa alla prova per Paolo Caira, legale rappresentante del Caf di Atina. Nel collegio difensivo, tra gli altri, ci sono gli avvocati Michele Arditi, Marco Cianfrocca, Tony Ceccarelli, Mario Cellitti, Pierpaolo Dell’Anno, Antonio Ceccani, Nicola Ottaviani, Giampiero Vellucci e Giorgio Igliozzi.

L’operazione della squadra mobile della questura è scattata nel 2022 all’esito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura di Frosinone. Stando alle accuse, l’ex direttore della Motorizzazione Valentino, fino al 2021 dirottava le revisioni nell’autofficina dei Fortini. Le revisioni avvenivano in tempi dimezzati rispetto a quelli della Motorizzazione «omettendo i necessari controlli volti a verificare l’efficienza dei veicoli e a garantire la sicurezza della circolazione». In base a quanto ricostruito dalla procura, il direttore avrebbe ricevuto dai titolari di fatto della Fortini gomme 2 srl «somme di denaro ed altre utilità».

Per ottenere però il conseguimento della regolarità, stando alle accuse, si dovevano pagare lauti compensi: dal denaro al rifornimento di gasolio, ma anche pranzi e cene, oltre a bottiglie di spumante, amaro e crostate. Contestato inoltre il reato delle falsi certificazioni; gli inquirenti sostengono che attraverso titolari di alcune autoscuole si effettuavano corsi per i rinnovi del CQC (la Carta di qualificazione del conducente richiesta ai conducenti che effettuano professionalmente l’autotrasporto di cose) palesemente falsi. C’è poi la questione delle patenti sotto accusa. Le “famose” tre guide obbligatorie, venivano portate sempre a 5 o 6.

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