Cerca

Anagni

Capretta presa a calci durante una festa. Il pm chiede l’archiviazione

Erano finiti sotto accusa quattordici giovani maltrattamento di animali e istigazione a commettere un delitto

Capretta uccisa. Scatta la manifestazione in piazza

Un frame del video postato sui social dove si vede un giovane che trasporta la capretta prima di lanciarla da un muretto

La procura di Frosinone ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico dei 14 giovani finiti sotto accusa, insieme ad altri minorenni per i quali si procede separatamente, per il caso della capretta morta presa a calci durante una festa di compleanno in un agriturismo anagnino, un caso di cui è si è occupata anche la cronaca nazionale. Le accuse ipotizzate sono di maltrattamento di animali e istigazione a commettere un delitto. I ragazzi coinvolti hanno sempre sostenuto che l’animale fosse già morto. In attesa del pronunciamento del gip, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha annunciato che presenterà opposizione alla richiesta d’archiviazione avanzata dal pm. L’associazione aveva formalizzato una denuncia per uccisione di animali e istigazione a delinquere nei confronti dei ragazzi accusati. «Ci è stata notificata dalla procura di Frosinone la richiesta d’archiviazione contro la quale presenteremo opposizione nelle prossime ore», ha spiegato l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’ufficio legale dell’Oipa. «Non condividiamo tale decisione - ha aggiunto - tanto più che vi sono prove documentali che testimoniano il reato. Abbiamo dunque chiesto la massima pena per il reato di uccisione di animali».

Intanto per la vicenda della capretta sono indagate altre dieci persone, tra cui l’influencer Enrico Rizzi che il 2 settembre scorso guidò la manifestazione di protesta inscenata dagli animalisti ad Anagni e a Fiuggi. Devono rispondere di diffamazione aggravata per aver mostrato in piazza, su alcuni pannelli, il volto del minorenne ritenuto responsabile. L’avvocato Giampiero Vellucci, difensore di uno dei minorenni coinvolti, chiede «una decisione scevra da condizionamenti mediatici. Gli atti consentono una lettura diversa da quella delle associazioni animaliste».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione