Spazio satira
La vicenda
25.02.2024 - 13:00
I finanzieri hanno sequestrato diversi prodotti per l'igiene e cosmetici in un'azienda di grandi distribuzioni, nell'area industriale di Frosinone. Il motivo è la presenza della sostanza "lilial", chiamata anche "butylphenyl methylpropional", riconosciuta come tossica per la fertilità e vietata come ingrediente nei cosmetici da un regolamento dell'Unione europea, dal 1° marzo 2022.
L'operazione della Guardia di Finanza di Isernia è scattata l'altro ieri nel sito ciociaro. Il titolare dell'azienda è "caduto dalle nuvole" quando è stata informato riguardo il blitz e si difende sostenendo di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione o indicazione dall'azienda produttrice e dalla distribuzione, in merito alla vicenda della sostanza ritenuta tossica e contenuta in diversi prodotti per l'igiene e cosmetici. Sarà ascoltato nei prossimi giorni alla presenza dell'avvocato Nicola Ottaviani. I finanzieri hanno avviato un'indagine anche per chiarire l'esatta posizione dei responsabili del sito frusinate.
Le fiamme gialle sono arrivate nell'azienda sull'asse attrezzato di Frosinone dopo controlli (finalizzati ad assicurarsi che le normative del settore vengano rispettate) e i successivi sequestri in due attività commerciali, una di Isernia e l'altra di Roma. I responsabili dei due negozi hanno indicato ai finanzieri il loro distributore e pertanto è scattato, giorni fa, il sequestro nell'azienda di grandi distribuzioni. Titolare dell'indagine è il sostituto procuratore, dottor Vittorio Misiti.
Sotto accusa, quindi, articoli con la sostanza "lilial". Si tratta di una fragranza sintetica, il Butylphenyl Methylpropional, usata per la preparazione di prodotti per la cura e l'igiene della persona. Lilial è vietata da marzo 2022 dopo che è stato aggiornato l'elenco delle sostanze dette "Cmr", ovvero considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. Malgrado la classificazione come "sostanza cmr" e il divieto di utilizzo da parte dell'Unione europea che risale a due anni fa, preoccupa il fatto che possiamo ancora trovarlo oggi in alcuni prodotti in commercio.
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