Spazio satira
La vertenza
14.02.2024 - 18:00
Nessuna novità per i lavoratori della Reno De Medici
Nessuna novità per trecento famiglie legate a doppio filo alle sorti della Reno De Medici di Villa Santa Lucia. I lavoratori - sia dell'azienda che dell'indotto - restano ancora fermi nello stesso identico punto in cui la comunicazione dell'apertura della procedura di cessazione dell'attività li ha letteralmente scaraventati.
Nel frattempo si sono susseguiti incontri in Regione, spiragli (istituzionali) aperti e manifestazioni. Ma nulla che possa fattivamente bloccare l'avanzare del tempo che - dalla avvenuta comunicazione - in 180 giorni porterà alla dismissione dell'attività.
Ecco perché i sindacati, facendo proprie le istanze delle famiglie, sono tornati a chiedere il tanto atteso incontro al Ministero. Così nelle scorse ore le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl chimici hanno inoltrato un sollecito al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a quello del Made in Italy e alla Regione. Anche alla luce, spiegano, della precedente richiesta dell'11 gennaio scorso e della riunione in Regione che ha avuto luogo il 5 febbraio.
In quella sede l'apertura di un dialogo istituzionale di assoluto spessore è apparsa lampante, ma adesso occorre fare un passaggio ulteriore: quello legato alla classificazione corretta dei cosiddetti fanghi primari. La concessione dell'Aia non basta da sola a superare concretamente il problema. Tutto deve essere riletto dando una definizione netta e duratura che indichi senza zone d'ombra come valutare il materiale utilizzato nella lavorazione. Ecco perché al momento l'unica strada possibile per colmare questo gap è quella che coinvolge direttamente il ministero. E l'interpello in tal senso sembra ormai prossimo.
La procedura per la cessazione dell'attività avviata dall'azienda resta però aperta. E il fattore tempo appare un'arma puntata contro le trecento famiglie in attesa di risposte e sempre più preoccupate. Preoccupazione, sottolineano ancora le sigle, che si sta trasformando in disperazione.
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