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La storia

Giochi erotici con la figlia per accusare l'ex marito. Ma viene assolta

Il caso era stato subito archiviato. A quel punto è stata la quarantenne a finire a giudizio per calunnia e violenza sessuale. Ma è stata prosciolta

tribunale di frosinone

Il tribunale di Frosinone

Per rendere credibile una denuncia calunniosa nei confronti dell'ex avrebbe provocato una violenza sessuale sulla figlia di tre anni. È questa l'accusa nei confronti di una quarantenne di origine dominicane che rischiava una condanna a quattro anni e mezzo per calunnia e violenza sessuale.

La donna, dopo che la sua denuncia contro l'ex marito, era stata archiviata è finita a sua volta indagata e poi processata. Il tribunale di Frosinone in composizione collegiale, chiamata a giudicarla, a fronte di una richiesta di condanna a quattro anni e mezzo avanzata dalla procura ha assolto la donna, difesa dagli avvocati Giampiero Vellucci e Daisy Liburdi, perché il fatto non costituisce reato.

L'inchiesta si riferisce a fatti accaduti nel 2020 in un paese non lontano da Frosinone. Dopo la separazione, la bambina viene affidata al padre. Ma a un certo punto la madre sostiene di aver visto degli arrossamenti sospetti e decide di chiedere aiuto agli assistenti sociali. Nel frattempo fa un video nel quale ipotizza che la bambina sarebbe stata costretta a subire dei giochi erotici. Il marito, però, viene subito prosciolto in quanto la denuncia non trova alcun riscontro. E allora la situazione si ribalta con la donna che da accusatrice diventa accusata e l'uomo che, a sua volta, diviene accusatore. Quest'ultimo, al processo contro l'ex, si costituirà parte civile con l'avvocato Francesco Massini.

La donna viene rinviata a giudizio per calunnia (in quanto la sua denuncia era risultata infondata) e violenza sessuale. L'ipotesi d'accusa è che, per rafforzare la sua denuncia, avrebbe costretto la figlia a compiere su di sè atti sessuali. Nel corso del procedimento, tuttavia, la donna si è difesa sostenendo di essersi limitata segnalare fatti e circostanze ritenute vere, quali l'arrossamento della pella della piccolina, senza rivolgere accuse specifiche all'ex, ma rimettendosi alle valutazioni degli specialisti.

Venerdì, davanti al collegio presieduto dal giudice Francesco Mancini si è giunti alla conclusione del processo dopo che sono stati sentiti tutti i testi e acquisite perizie e consulenze. La procura ritenendo provato il fatto ha insistito per la condanna della dominicana a quattro anni e mezzo. Il tribunale, tuttavia, ha assolto la donna così come, in precedenza, anche l'uomo era uscito indenne dall'analoga accusa di violenza sessuale.

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