Cerca

La rivoluzione

Gas, addio al mercato tutelato per 38.000 utenti

Guida dell'Arera per orientarsi, ma si può anche non scegliere. Codacons e Federconsumatori fanno i conti e prevedono rincari. Il nodo degli aumenti dell'Iva e dei bonus

gas

Anche per i circa 38.000 utenti del gas in provincia di Frosinone da ieri è finito il mercato tutelato. L'Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, informa i cittadini che «i clienti domestici non vulnerabili dovranno passare al mercato libero, scegliendo se restare con lo stesso venditore (ma con offerta diversa) o rivolgersi ad altri venditori. In nessun caso potrà esserci un'interruzione della fornitura». I clienti vulnerabili sono intestatari di età superiore ai 75 anni, in condizioni economiche disagiate, utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi (terremoti e alluvioni), con presenza di disabili.

L'Arera ricorda che il cliente vulnerabile può non fare niente, in tal caso passerà «automaticamente nel servizio di tutela della vulnerabilità, ferma restando la possibilità di scegliere una qualunque altra offerta di libero mercato con il tuo o altro venditore». Il cliente non vulnerabile, invece, può: «scegliere l'offerta proposta dal venditore nella lettera che ha ricevuto (obbligato, da Arera, a proporre la sua miglior offerta del momento); scegliere un'offerta qualsiasi dal mercato libero (con altro venditore o con lo stesso); non fare nulla». Chi non sceglie, da gennaio 2024, passerà «automaticamente ad una fornitura con il medesimo venditore, a con condizioni economiche e contrattuali definite dall'Autorità (Placet), ad eccezione di una componente fissa annuale definita dal venditore». Il cliente nella lettera ricevuta potrà confrontare le proposte ricevute, la migliore offerta del momento e la Placet, nonché confrontare la fornitura Placet con quella nel servizio di tutela.

Tuttavia, come ogni rivoluzione, non mancano gli allarmi. Rileva il Codacons: «Si stanno moltiplicando le telefonate commerciali di call center specializzati e operatori che, approfittando del momento di confusione, spingono gli utenti a siglare contratti paventando l'interruzione delle forniture di gas in caso di mancata scelta. Una pratica aggressiva e scorretta che rischia di arrecare un danno economico enorme: invitiamo i cittadini a non cadere nelle trappole del telemarketing, in quanto anche in caso di mancata scelta di un nuovo gestore nessuna utenza sarà interrotta».

Le famiglie coinvolte dal passaggio al mercato libero del gas, secondo il Codacons, «subiranno un peggioramento delle condizioni economiche. Le offerte praticate dagli operatori prevedono una spesa annua sensibilmente più elevata rispetto al regime di vulnerabilità per tutti i contratti a prezzo fisso, mentre sono pochissime le offerte a tariffa variabile più convenienti del mercato tutelato, circa lo 0,7% del totale nelle principali città, e anche quando si trovano, i risparmi medi su base annua sono minimi, attorno ai 43 euro a famiglia».

Il presidente Carlo Rienzi parla di «un inevitabile danno economico per 3,5 milioni di famiglie interessate dal passaggio al mercato libero». In base ai calcoli del Codacons, per un contratto a prezzo fisso, «la bolletta media del gas, approfittando delle migliori offerte attualmente presenti, si attesta infatti a 1.905,43 euro annui a nucleo, più pesante del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata da Arera per il 2024 per gli utenti che rimarranno nel mercato tutelato (considerato anche il ritorno dell'Iva al 10% e al 22% a partire da gennaio)». E, dunque, «una maggiore spesa in media pari a 242,28 euro» annui.

Se si sceglie un contratto a prezzo variabile, «ossia indicizzato all'andamento dei mercati - prosegue il Codacons - la bolletta media, considerando solo la migliore offerta, si attesta a 1.620,55 euro annui, con un risparmio di appena il 2,57% rispetto alle tariffe del tutelato del 2024, pari ad una minore spesa di 42,97 euro all'anno a famiglia. Per le offerte variabili, rispetto ai contratti a prezzo fisso del mercato libero, la differenza è attualmente pari a -284,88 euro a famiglia su base annua (sempre considerando solo le migliori offerte). Un risparmio tuttavia fittizio, considerando che al salire dei prezzi dell'energia sui mercati, le tariffe subiranno un conseguente aumento». «Il passaggio al mercato libero si conferma una sciagura, e in base alle nostre previsioni il bilancio sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche», commenta Rienzi.

Anche Federconsumatori paventa un incremento dei costi. «Il Governo è rimasto sordo alle nostre richieste, per cui dal 1° gennaio l'IVA passa dal 5% al 10% per i primi 480 mc consumati e al 22% per i consumi eccedenti: va considerato che il consumo medio annuo è pari a 1400 mc - affermano dall'associazione - Il nostro osservatorio ha calcolato che per l'abolizione delle agevolazioni finora previste per Iva e oneri di sistema, ogni famiglia, subirà un aggravio di circa 102,15 euro annui. Per non parlare degli incrementi dovuti al passaggio sul mercato libero che determineranno aggravi dell'11% per le offerte sul mercato del gas a prezzo variabile e del 49% a prezzo fisso. In condizione ancora peggiore si ritrovano quegli utenti, non certo ricchi, con un reddito Isee compreso tra 9.531 e 15.000 euro che dal primo gennaio perdono il bonus energia perché il governo non ha rifinanziato neppure questa misura».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione