Spazio satira
Il punto
08.01.2024 - 18:46
Con un dato ufficiale pari al 42,5%, nel 2023 i contribuenti italiani hanno subito una pressione fiscale reale del 47,4%, che conta quindi quasi cinque punti in più. A rilevarlo è l'Ufficio studi della Cgia di Mestre.
Tale differenza si può comprendere considerando che la pressione fiscale è data dal rapporto tra le entrate fiscali e il pil, il quale risente anche degli effetti dell'economia non osservata.
Come spiega il rapporto della Cgia, infatti, se dalla ricchezza del Paese viene scorporata la quota riconducibile all'economia non osservata, considerando che le attività illegali o irregolari non apportano gettito alle casse dello Stato, il prodotto interno lordo diminuisce, facendo aumentare il risultato che emerge dal rapporto tra il gettito fiscale e il Pil.
«Nel 2021 (ultimo dato disponibile) – si legge nel documento – l'economia non osservata ammontava a 192 miliardi di euro (pari all'11,7% del valore aggiunto nazionale), di cui 173,8 miliardi attribuibili al sommerso economico e altri 18,2 alle attività illegali». Nei dati riportati l'Ufficio studi della Cgia ha ipotizzato che l'incidenza dell'economia sommersa e delle attività illegali sul Pil nel biennio 2022-2023 non abbia subito alcuna variazione rispetto al dato 2021.
Secondo l'elaborazione nel Lazio l'economia non osservata è pari a 20,957 milioni di euro, che corrisponde all'11,8% del valore aggiunto.
Le tasse
La Cgia rileva inoltre che nel 2023 il prelievo fiscale è sceso rispetto al 2022 dello 0,2%, grazie alla rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni dell'Irpef, oltre a un modesto aumento del Pil.
«Analogamente – sottolinea – anche nel 2024 il peso complessivo delle tasse e dei contributi sulla ricchezza prodotta nel Paese dovrebbe scendere». La percezione però, è che il calo non ci sia stato e ciò è dato da un aumento delle tariffe.
Spiega, infatti, lo studio: «È verosimile ritenere che la gran
parte degli italiani, purtroppo, non se ne sia accorta, poiché allo stesso tempo, è cresciuto il costo delle bollette, della Tari, dei ticket sanitari, dei pedaggi autostradali, dei servizi postali, dei trasporti, etc. Insomma – prosegue – se le tasse sono diminuite, il peso delle tariffe invece è salito creando un effetto distorsivo. In sintesi, i contribuenti non hanno potuto beneficiare pienamente della diminuzione della pressione fiscale perché, nel frattempo, sono aumentate le tariffe che, a differenza delle tasse, statisticamente non vengono incluse tra le voci che compongono le entrate fiscali».
I dati sull'evasione
La Cgia, riportando i dati elaborati dal ministero dell'Economia e delle Finanze, propone infine un'analisi sugli stessi. Secondo il report sull'economia sommersa e sull'evasione fiscale e contributiva presente in Italia il Mef stimain 83,6 miliardi di euro il tax gap del Paese.
«Sebbene il mancato gettito rispetto agli anni precedenti sia in calo – sottolinea il documento della Cgia – la tipologia di imposta maggiormente soggetta ad evasione in Italia rimane l'Irpef dei lavoratori autonomi, per un importo pari a 30 miliardi di euro, che corrisponde a una propensione al gap nell'imposta del 67,2%. Questo vuol dire che, secondo i tecnici del Mef – prosegue – i lavoratori autonomi versano solo un terzo dell'Irpef che teoricamente dovrebbero pagare all'erario». Per l'Ufficio studi, tuttavia, quello che emerge è un risultato inattendibile.
Lo studio riporta la tabella della media delle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori autonomi in contabilità semplificata, relativi all'anno di imposta 2021. La media in Italia è di 29.425 euro. Nel Lazio 25.815.
Prendendo come esempio la media dei redditi di questo tipo del Nord, di 33.000 lordi, dunque, la Cgia contesta: «Se queste attività evadono poco più del 67% dell'Irpef, quanto dovrebbero dichiarare se fossero rispettosi delle richieste dell'erario? Il 115%, vale a dire poco più di 73.000 euro all'anno». E se si considera che oltre il 70% di queste partite Iva è composto dal solo titolare, va da sé che si tratta di una soglia di reddito difficilmente raggiungibile dalla maggior parte degli autonomi.
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