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La vicenda

Biblioteca, sindaco e consigliere a rischio processo

Nadia Bucci e Domenico Spennato erano stati indagati per tentata concussione dopo la denuncia di una lavoratrice di una cooperativa

tribunale cassino

Il tribunale di Cassino

Tentata concussione, il sindaco Nadia Bucci e il consigliere Domenico Spennato rischiano il processo. La vicenda è quella legata all'inchiesta aperta dopo la denuncia di una lavoratrice occupata in una coop che svolgeva un servizio in nome e per conto del Comune sanvittorese. Una lavoratrice mai assunta direttamente dal Municipio ma che - attraverso questa cooperativa - si occupava di attività anche in biblioteca.

A rispondere di tentata concussione in riferimento alla posizione lavorativa della donna che ha poi deciso di denunciare, assistita dall'avvocato Vanacore, sono il sindaco di San Vittore del Lazio e il consigliere comunale Spennato. Secondo le accuse mosse dalla parte offesa, tutte da dimostrare, i due amministratori avrebbero "spinto" la donna a licenziarsi per favorire la sua riassunzione in un'altra realtà simile.

Il magistrato ha così dettagliato le posizioni: «In concorso morale e materiale tra loro, la prima nella qualità di sindaco di San Vittore, il secondo nella qualità di consigliere di maggioranza, abusando della loro qualità, compivano atti idonei, diretti in modo non equivoco a costringere una dipendente con contratto a tempo indeterminato part-time presso il Comune di San Vittore a rassegnare volontariamente le dimissioni dalla predetta cooperativa e a iscriversi nuovamente all'ufficio del lavoro per poter essere successivamente riassorbita dalla nuova ditta subentrante; non conseguendo l'intento per la ferma opposizione della persona offesa» che comunque riceveva dalla società «una lettera di licenziamento per "giustificato motivo oggettivo" a partire da fine agosto 2017 per scadenza dell'appalto del Comune di San Vittore».

Subito dopo la chiusura delle indagini, a giugno scorso, il primo cittadino Bucci aveva espresso la sua posizione dicendosi serena sul corso della giustizia, perché dagli atti depositati e acquisti dagli organi inquirenti sarebbe apparsa chiara la sua posizione. Ora il pubblico ministero Chiara D'Orefice avrebbe avanzato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di entrambi gli indagati, che rischiano dunque il processo. Si attende adesso la probabile fissazione dell'udienza preliminare in cui il giudice deciderà se prosciogliere entrambi o procedere con il rinvio a giudizio.

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