Spazio satira
Centro storico
21.12.2023 - 12:00
Sarà la "Imprema Costruzioni s.a.s." di Davide Tersigni ad occuparsi dei lavori di ampliamento del museo archeologico comunale del capoluogo. La stazione appaltante unica della Provincia di Frosinone, nella giornata di ieri, ha provveduto all'aggiudicazione definitiva dei lavori all'esito della procedura negoziata. Una tappa di fondamentale nella storia tormentata della struttura culturale di via XX settembre che rappresenta un'eccellenza su tutto il territorio provinciale per qualità e ampiezza dell'offerta di servizi. L'accelerazione è stata impressa, nelle scorse settimane, dall'assessore al centro storico Rossella Testa (di concerto con l'assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi) che ha seguito passo dopo passo l'evoluzione dei passaggi amministrativi.
Finalmente, quindi, per la struttura diretta dalla dottoressa Maria Teresa Onorati si vede la luce in fondo al tunnel. Lo scheda tecnica ed economica dei lavori, fermi dal 2005, da realizzare riporta un importo complessivo di 324.229 euro (210.853 con contributo della Regione Lazio e 113.376 euro con mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti) per l'intervento di ampliamento della struttura di via XX settembre e di sistemazione dell'area esterna che insiste su piazza Valchera e su via San Simeone.
Il progetto
L'obiettivo dell'amministrazione Mastrangeli, che ha ereditato fondi e iter da quella Ottaviani, infatti, è quello di portare a termine il potenziamento del museo civico archeologico, investendo le risorse a disposizione nelle casse comunali, con lo scopo di rendere maggiormente fruibile la struttura stessa anche alle persone diversamente abili, intervenendo sull'abbattimento delle barriere architettoniche, e con la finalità di riqualificare una importante area in centro storico e di aumentare gli spazi espositivi. Tra via San Simeone e piazza Valchera si prevede la realizzazione di un ambiente ipogeo destinato a deposito - laboratorio, allestito per essere fruibile anche dal pubblico interessato alla conoscenza della lunga e complessa filiera di azioni propedeutiche e necessarie per giungere all'esposizione di un reperto archeologico.
Nel soprasuolo dell'ambiente ipogeo, unito alla porzione ovest dell'area con i resti murari che testimoniano l'evoluzione del tessuto urbano a partire dal Medioevo, l'intervento prevede una sistemazione a verde, con possibilità di allestimento di laboratori sperimentali e di eventi culturali all'aperto. L'opera, oltre a fornire nuovi spazi espositivi al museo e a risolvere criticità presenti, riqualificherà, quindi, un'area comunale in disuso da decenni. Si procederà secondo due direttrici: una parte autonoma costituita da nuovi spazi per il Museo, direttamente accessibili e fruibili da via San Simeone; l'altra parte con alcune opere interne al Museo esistente, riguardanti la messa a norma di ciò che riguarda l'accessibilità e le barriere architettoniche. Il "tema" che ha guidato l'intervento è anzitutto di carattere "urbano" e tiene in primo luogo conto del ruolo e dalla funzione del lotto d'intervento situato nel cuore del "centro antico" della città, valorizzando lo spazio e le visuali. Infatti, pur essendo molto piccola l'area d'intervento, essa insiste in un punto fondamentale del centro urbano, la salita di San Simeone, che collega la parte alta della città alla piazza Valchera, e risulta inoltre ben visibile dall'alto, dagli affacci della sede storica del museo stesso e dagli edifici adiacenti: il progetto, pertanto, concepisce la trasformazione nell'interpretazione e nel rispetto di tale ruolo urbano. L'edificazione prevista si inserisce nello spazio attualmente definito da una grande scavo, vuoto alla quota più bassa del lotto, con lo scopo di consolidarlo e metterlo in sicurezza.
La costruzione si rapporta con le murature presenti nell'area - testimonianze di varie epoche - senza la previsione di demolizioni di sorta, e lascia libera la parte più alta del lotto che costituisce l'ambito più interessante e sensibile dal punto di vista paesaggistico e archeologico, che già era stato oggetto di una campagna di scavi intorno all'anno 2000.
L'intero progetto di ampliamento del Museo è quindi concepito come un piccolo, ma articolato "sistema di spazi pubblici aperti": la sistemazione a verde, a quota bassa, direttamente accessibile dalla via San Simeone, che funge da atrio a cielo aperto del sistema e che coinvolge i resti murari esistenti e il costone roccioso; i nuovi spazi museali, in contatto diretto con la sistemazione a verde e accessibili senza presenza di barriere architettoniche, le cui coperture sono concepite come un sistema a gradoni di coperture verdi, in modo da configurare l'intera lotto come un grande giardino; il sistema di risalita che sfrutta il costone di arenaria esistente, per condurre ad un "belvedere - giardino archeologico", situato nella parte più alta dell'area, in futuro, fruibile come un nuovo spazio aperto di pertinenza del museo, che permetterà di scoprire la visuale che si apre sui monti Lepini e sulla città.
Il concept
La logica che guida l'intervento è urbana, tiene conto in primis del ruolo del lotto nel centro storico, da un punto di vista degli spazi e delle visuali. Pur essendo molto piccola l'area insiste in un punto importante del centro storico, nella salita di San Simeone che collega la parte alta alla piazza Valchera, risulta inoltre ben visibile dall'alto, dagli affacci della sede storica del museo stesso e degli edifici adiacenti. Il progetto pertanto concepisce la trasformazione nel rispetto di tale ruolo urbano, proponendo una sistemazione a verde che anticipa l'ingresso ai nuovi spazi. Le coperture stesse dei nuovi volumi sono concepite come coperture verdi, in modo da configurare l'intera lotto come un grande giardino.
Il progetto ha come scopo principale la riqualificazione dell'aria, oggi oggetto di degrado in pieno centro storico. Pertanto l'ampliamento del museo è stato pensato come un frammento di un sistema di spazi pubblici articolato in più parti. In più, con la concomitante riqualificazione del "Teatro delle Vittorie", ormai conclusa (manca soltanto l'inaugurazione che dovrebbe avvenire a giorni) si ridà lustro al cuore del centro storico con un'importante operazione che va ad incidere fortemente sul decoro urbano. Sul fronte del cronoprogramma, si prevede di concludere i lavori in 107 giorni. L'ampliamento del museo rientra, poi, tra le azioni più importanti del piano di gestione "Frosinone Alta", portato avanti dall'assessore Rossella Testa.
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