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L'udienza

Associazione a delinquere, reati tributari, riciclaggio e truffa. Maxi inchiesta verso il processo

Analizzate le prime quattordici posizioni dei trenta finiti nel mirino della Guardia di finanza. Rito abbreviato per quattro

Associazione a delinquere, reati tributari,  riciclaggio e truffa. Maxi inchiesta verso il processo

Trenta persone coinvolte in una maxi inchiesta della guardia di finanza. Associazione a delinquere, intestazione fittizia di beni, reati tributari, falso, riciclaggio e autoriciclaggio, un'indebita percezione di 1,2 milioni di euro ai danni dello Stato e truffa allo Stato sull'Iva per 5,1 milioni. A parte c'è poi un capitolo dedicato allo sfruttamento della prostituzione in un paio di case nel capoluogo.

Sono le accuse per le quali, ora, la procura di Frosinone, esaminando le prime quattordici posizioni, ha chiesto dieci rinvii a giudizio e poi pene che vanno dai 7 a i 24 mesi per i quattro che hanno scelto il rito abbreviato. Il 12 gennaio il proseguo della discussione.
L'operazione, condotta a giugno 2022 dal Nucleo di polizia-economico finanziaria delle Fiamme gialle di Frosinone, ha avuto il clou con due ordinanze di custodia cautelare in carcere, sette obblighi di dimora e un divieto di esercitare l'attività professionale per un anno per un commercialista cassinate.

A 25 degli iniziali 30 indagati (uno ha già patteggiato) è contestata l'associazione a delinquere, tra questi Arturo Salvatore Di Caprio, 56 anni, di Valle di Maddaloni, Michele Posilippo, di Maddaloni, 48, entrambi residenti a Cassino, ritenuti dagli investigatori il capo e il braccio destro. Tutti, e tra questi ci sono persone di Alatri, Casino, Guarcino e Sant'Elia Fiumerapido, sono accusati di aver costituito o partecipato all'associazione con base operativa a Frosinone nella zona industriale e ramificazioni in Italia, Croazia, Slovenia, Slovacchia e Romania.

L'associazione, secondo quanto ricostruito dai finanzieri, avrebbe emesso fatture false, oltre a compiere reati di truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio dei proventi illeciti in altre attività riconducibili allo stesso gruppo, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, trasferimento fraudolento di valori. Alcune società sono fallite.
Venerdì, davanti al gup Antonello Bracaglia Morante, è iniziata la discussione. Il pm, esaminando le prime quattordici posizioni, ha chiesto i rinvii a giudizio per chi ha scelto l'ordinario e la condanna, con il rito abbreviato, a due anni, ventidue mesi, otto mesi, quindi un'altra a sette mesi in continuazione con la condanna per una precedente operazione e ha stralciato un'altra posizione che andrà riunita ad altro procedimento.

Nel collegio difensivo gli avvocati Pierpaolo Dell'Anno, Luca Stevanato, Vittorio Giaquinto, Igor Ruggieri, Enrico Pavia, Pasquale Cardillo Cupo, Giorgio Igliozzi, Vincenzo Galassi, Fulvio De Santis, Carlo Cerrito, Giuseppe Iucci, Paolo Arduini, Mario Cellitti e Stefania Paliani.

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