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Il caso

Ostello della gioventù, l'incuria è totale

Giulio Rossi denuncia le condizioni dell'edificio. Lo stabile è di fatto incustodito dal termine della gestione

Ostello della gioventù, l'incuria è totale

Una foto emblematica che fa capire lo stato in cui versa l'ostello alle Fraschette

Porte aperte, finestre forzate, qualche arredo rotto, un senso di abbandono che, purtroppo, non lascia spazio all'immaginazione: da quando è terminata la gestione dell'ostello della gioventù, a ridosso dell'ex campo di internamento delle Fraschette, è arrivato il degrado.
La struttura, come segnala Giulio Rossi, responsabile del gruppo "Alatri abbandonata", è preda di vandali e possibile ricovero di sbandati: per queste ragioni, Rossi ha scritto al Demanio, alla Procura di Frosinone, ai carabinieri e al Comune di Alatri evidenziando le tristi condizioni in cui versa l'edificio, facile «Oggetto di ruberie e atti vandalici».

Per corroborare la sua denuncia pubblica, Rossi ha allegato una corposa documentazione fotografica «Che testimonia la presenza di porte e finestre apparentemente scardinate, alla quale prego di porre tempestivo riparo nell'interesse esclusivo della collettività per i più che palesi motivi di sicurezza e per la doverosa conservazione di un bene appartenente allo Stato».

L'ostello della gioventù sta conoscendo da qualche mese questo stato di cose, dopo che è finita la lunga, pluriennale gestione curata dalla ditta "Realitours".
Le chiavi sono state restituite al legittimo proprietario - il Demanio - e si è in attesa di una nuova conduzione.
Nel frattempo, la struttura è stata usata solo una volta: lo scorso agosto, quando l'Amministrazione comunale vi ha accolto alcuni dei gruppi partecipanti al Festival del Folklore.

È stata una corsa contro il tempo per rendere l'edificio utilizzabile: a parte le operazioni di pulizia e sanificazione, il Comune è dovuto intervenire per risistemare l'impianto idrico, che non risultava perfettamente funzionante. Costi che l'Amministrazione si è accollata.
Da allora, le porte si sono chiuse ancora e quanto esposto da Giulio Rossi ci racconta come l'ostello sia diventato quello che, comunemente, viene chiamata "terra di nessuno".

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