Spazio satira
Il ricordo
25.10.2023 - 09:07
Il dottor Luigi Savona in una foto di qualche anno fa
Un medico apprezzato dai tanti pazienti che si sono affidati alle sue cure, un mentore per i suoi colleghi. Non soltanto la città di Frosinone, ma l'intera provincia piange la scomparsa dello stimato cardiologo Luigi Savona e si unisce al dolore della moglie Isa e dei figli Massimo e Stefania. È morto lunedì nella sua casa nel capoluogo all'età di 94 anni. I funerali saranno celebrati oggi alle 16 nella chiesa di S. Antonio a Frosinone.
Laureato in medicina e chirurgia a Roma nel 1952, a 23 anni, si specializza in gastroenterologia, ematologia e malattie del ricambio all'Università degli studi di Pavia nel 1954, in cardiologia all'Università di Padova nel 1956 e in medicina interna nella stessa università nel 1962. Superato il concorso per "aiuto dirigente del servizio di cardiologia" all'ospedale di Frosinone, lega indissolubilmente il suo nome a quello della Cardiologia del capoluogo. Sarà lui, in qualità di primario, a estenderne progressivamente la funzionalità, creando la divisione di cardiologia completa di "Unità di terapia intensiva coronarica" e il centro operativo per l'impianto dei pacemaker, circondandosi di collaboratori e di personale infermieristico di alta qualificazione professionale, portando il reparto a essere riconosciuto tra i migliori i Italia.
Una vita dedicata alla medicina, dunque, la sua, ma nella quale c'è sempre stato spazio anche per la sua grande passione per lo sci. È stato infatti presidente del Club alpino italiano di Sora dal 1958 al 1965 e socio del sodalizio per quasi settant'anni. Tra i tanti messaggi di cordoglio, dunque, quello del del Cai Sora: «È grazie a lui, alla sua professionalità e alla sua passione – scrivono – se ancora oggi, a quasi cento anni dalla fondazione, il Cai Sora continua ad essere sulla cresta dell'onda».
A ricordarlo con commozione e profonda stima il presidente dell'ordine dei medici di Frosinone, il cardiologo Fabrizio Cristofari: «Luigi Savona è stato il mio maestro – racconta – nella professione e nella vita. Ha portato la cardiologia di Frosinone a livelli di eccellenza regionale e nazionale. Ha iniziato come tutti i cardiologi degli anni Sessanta e Settanta – ricorda – dalla medicina interna e poi ha avuto la capacità di interpretare l'urgenza cardiologica a tutto tondo. Ha creato una vera e propria scuola di cardiologia – prosegue Cristofari – trasmettendo il suo sapere a tutti gli specialisti della provincia. I suoi collaboratori sono stati sempre orgogliosi di affiancarlo e lo hanno sempre visto come un padre putativo, molto esigente, ma sinceramente affettuoso. Per me è stato un grande maestro – conclude commosso – E per questo gliene sono e gliene sarò sempre grato».
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