Spazio satira
In tribunale
28.09.2023 - 11:00
La fase delle indagini per l'omicidio di Yirel
Una guerra di perizie per l'omicidio di via Pascoli, al centro la capacità di intendere e di volere di Sandro Di Carlo, il giovane operaio di Cassino di 26 anni, arrestato per la morte della dominicana Yirel Peña Santana.
La donna, di 34 anni, era stata trovata a fine maggio in un appartamento di via Pascoli in un lago di sangue. Picchiata selvaggiamente prima di essere accoltellata.
Per l'esperto incaricato dalla procura il ragazzo era "lucido" al momento del fatto ed era in grado di sostenere il processo; per il consulente di parte, invece, tutto l'opposto: Di Carlo è totalmente incapace di intendere e volere.
La ricostruzione
Dapprima l'efferato omicidio poi le manette per il cassinate. Durante l'interrogatorio in carcere dichiara di aver visto Yirel, ma non di averla uccisa. La negazione di ogni addebito davanti al gip. Insomma, quando ha lasciato quell'appartamento al secondo piano, la ragazza era ancora viva.
Poco dopo la decisione dei magistrati di sottoporre il ventiseienne a perizia psichiatrica con l'incarico affidato al professor Stefano Ferracuti.
L'inizio delle operazioni c'è stato il 21 giugno scorso con tanto di autorizzazione ad accedere agli atti del procedimento e a recarsi in carcere per valutare direttamente il giovane accusato del delitto.
Alla scadenza dei termini, le risultanze del professore: il ragazzo aveva la capacità di intendere al momento del fatto e ha anche la capacità di affrontare il giudizio, di seguirlo coscientemente e consapevolmente.
A quel punto la palla è passata al consulente di parte - il professore Mastronardi della Sapienza - che, al termine delle proprie verifiche, ha presentato ieri, durante l'incidente probatorio, la valutazione finale. In aula gli avvocati Vittorio Salera e Alfredo Germani per la difesa, Marco Rossini per la parte offesa alla presenza dei pubblici ministeri Siravo e Mattei.
Per Mastronardi, dunque, Di Carlo è totalmente incapace di intendere e volere mentre per Ferracuti - nelle sue controdeduzioni - era e resta "capace". La dura battaglia di perizie nell'ambito del procedimento è appena iniziata.
I prossimi passaggi
Con l'incidente probatorio si è concluso un segmento del dibattimento mentre continuano le indagini. Un tassello importante lo riveste ancora la perizia sul dna richiesta dalla procura, poi dovrebbe partire la fase del giudizio penale.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione