Sarebbe morto per le ferite riportate nell'impatto con il guardrail Giulio D'Aliesio, il diciannovenne di Cassino venuto a mancare una settimana fa sui tornanti per Montecassino. Qasi tre ore di esame autoptico, eseguito dal medico legale De Giorgio e dal dottor Straccamore (nominato dalla famiglia) per capire cosa abbia provocato la prematura morte del talentuoso musicista della banda Don Bosco.
Eseguiti tutti gli accertamenti irripetibili e quelli tossicologici e istologici. Ora si dovrà attendere un termine di 30 giorni per conoscere i risultati, anche se la causa della morte sarebbe riconducibile a un trauma toracico-addominale, dopo l'impatto. Resta ora da attendere, dopo il nulla osta della magistratura, la restituzione della salma e la fissazione delle esequie che potrebbero essere celebrate nella giornata di domani.
Vanno avanti le indagini, intanto, per ricostruire la dinamica dell'incidente. Fondamentale sarà l'analisi del filmato che proprio il padre di Giulio ha recuperato e affidato ai militari della Compagnia di Cassino. Un video girato - come sarebbe emerso nei giorni scorsi - durate una corsa. Una sfida tra auto e moto, non una gara clandestina, specificano gli inquirenti, ma un gioco tra ragazzi finito nel peggiore dei modi. In quelle immagini la verità sulla morte di Giulio.
Il video è stato recuperato e consegnato ai carabinieri che stanno scandagliando istante dopo istante quei quattro minuti in cui sarebbe avvenuto lo schianto: un sorpasso, le voci dei ragazzi, la perdita del controllo del mezzo. Importante sarà anche il contenuto del cellulare della giovane vittima, affidato al Ris.
L'intera comunità di Cassino, accanto alla famiglia, attende la fissazione dei funerali. Sarà una giornata difficilissima.