Amare il prossimo, imparando prima di tutto a rispettare se stessi, porre al centro la semplicità della vita praticando la vita di comunità.
Lo dice il sorano Loreto Pagnani, il quale crede fortemente nei risultati che la Comunità di Sion per il recupero dalle dipendenze, presente a Castel Di Sangro e fondata da Nicola Lancellotta, offre ai suoi ospiti. Il responsabile del centro conosce molte storie di ragazzi del territorio che vivono difficoltà. Insieme a un collaboratore, Massimo Di Ruscio, ha accolto le richieste di tante famiglie che nei giorni scorsi sul gruppo social "Diario della Ciociaria", a causa del costante tappeto di siringhe che copre il centro della città, hanno chiesto l'apertura di uno sportello d'ascolto proprio per chi ha un proprio caro che fa uso di sostanze stupefacenti.
Pagnani spiega che i disagi sono anche più silenti come l'abuso di alcol, la ludopatia che colpisce molto di più il genere femminile, come altri stili di vita sbagliati. La missione della Comunità di Sion è quella di credere che si possa uscire dalla sofferenza con un percorso, inizialmente non semplice, ma necessario per riprendersi in mano la propria vita e tornare a guardare il mondo con occhi nuovi.
Pagnani spiega che nella comunità, a Castel di Sangro sono ospitate attualmente otto persone di Sora e una di Isola del Liri e crede importante l'apertura di un centro di ascolto per le famiglie nella città volsca, dato che la richiesta di colloqui è sempre molto alta: in sette anni, oltre 200 i colloqui soltanto su Sora. Sono numeri che spaventano, ma non bisogna nascondersi dal disagio perchè la rinascita personale parte dalla richiesta di aiuto. L'appello, quindi, è al sindaco Di Stefano affinchè conceda i locali per aprire uno sportello della Comunità di Sion.