Riceve un messaggio sul telefono con il quale viene informato che un dispositivo non autorizzato era connesso al proprio conto delle Poste.
Poco dopo viene contattato telefonicamente da una persona che si presenta come operatore antifrode di Poste Italiane, indicando le istruzioni da seguire per inibire le operazioni fraudolente. Ma si tratta di un finto operatore.
I fatti
La vittima viene così raggirata ed effettua una ricarica di 500 euro sulla carta Postepay in uso da una cinquantatreenne di Fiuggi. Scoperto il raggiro è scattata la denuncia.
La donna, residente nella città termale, è stata indagata in concorso con un'altra persona rimasta non identificata. Concluse le indagini. La fiuggina si è rivolta all'avvocato Antonio Ceccani per la sua difesa.
Stando alle accuse, la cinquantatreenne, in concorso con un'altra persona, con artifizi, ha raggirato un uomo.
Il modus operandi
Nello specifico, il truffato ha ricevuto sul suo cellulare un messaggio con il quale veniva informato della connessione da parte di un dispositivo non autorizzato sul suo conto. Da qui la telefonata del finto operatore antifrode.
La vittima, confidando nella serietà dell'interlocutore, ha effettuato tutte le operazioni richieste e inconsapevolmente ha effettuato una ricarica sulla carta Postepay della cinquantatreenne. Un importo di 505 euro.
Nei giorni scorsi, dunque, l'avviso di conclusione delle indagini notificato alla donna di Fiuggi. Come detto, l'indagata si è rivolta all'avvocato Antonio Ceccani per la sua difesa.
Non è stata, invece, ancora identificata l'altra persona che è indagata in concorso per truffa con la fiuggina.