Otto giorni fa l'incidente in diretta social sulla provinciale Santa Cecilia, finito alla ribalta anche della cronaca nazionale. Oggi si terrà il conferimento dell'incarico per gli accertamenti sul telefono di Abdelhafid El Idriss, il ventinovenne che si è schiantato con l'auto, frontalmente, contro un Suv su cui viaggiavano una madre con i suoi due bambini, di Supino, mentre faceva la diretta social con il telefonino fissato sul cruscotto. Intanto sabato è stata dimessa dall'ospedale "Bambino Gesù" di Roma la piccola di 9 anni. La bambina, con il papà, è stata felicissima di tornare a casa e di riabbracciare la madre e i fratelli.
La donna di 44 anni e l'altro figlio di 14 anni, anche loro feriti nell'incidente, erano stati dimessi, invece, già da qualche giorno. Tutti e tre dovranno, comunque, essere sottoposti ad ulteriori accertamenti. Al giovane nordafricano, residente ad Alatri, alla guida dell'Audi, sono stati contestati i reati di lesioni personali stradali gravi, guida in stato di ebbrezza alcolica e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Aveva il tasso alcolemico tre volte superiore ai limiti. Negativa, invece, agli esami tossicologici la quarantaquattrenne alla quale è stata riconsegnata la patente di guida.
Oggi, dunque, il conferimento dell'incarico per gli accertamenti irripetibili sul cellulare. Qual'era la velocità dell'Audi A4 guidata il 10 settembre scorso sulla provinciale Santa Cecilia dal ventinovenne, che sui social si fa chiamare Ivan Marocco? Domanda a cui potrebbero dare risposta gli accertamenti sul telefono sequestrato dai carabinieri, insieme alla vettura, dopo il pauroso impatto sulla provinciale, a Tecchiena Castello. Accertamenti anche sulla partecipazione a una eventuale sfida in collegamento con altri utenti. Abdelhafid El Idriss era abituato a fare dirette social mentre sfreccia con l'auto. Sul suo profilo ne compaiono diverse. In una percorre una superstrada a 160 chilometri orari, ben oltre qualsiasi limite di velocità.
La famiglia supinese si è affidata all'avvocato Cristina Corsi e tramite il suo legale è pronta a presentare una querela «affinché simili eventi non accadano più - le parole dell'avvocato - Aspettiamo gli accertamenti irripetibili e presenteremo una querela soprattutto per il valore sociale che ha assunto la vicenda e per valutare un eventuale comportamento doloso».