Raggiunge l'abitazione dove si è rifugiata l'ex moglie con la figlia. Con il liquido infiammabile contenuto in una bottiglia di plastica dà fuoco all'ingresso. Poi si dà alla fuga, ma poco dopo telefona alla donna minacciando di dare fuoco non solo a tutta la casa, ma anche a lei e alla figlia. Qualche giorno dopo aggredisce l'ex moglie davanti a un'amica. Anche quest'ultima viene minacciata. Sono le accuse rivolte a un trentatreenne di Ferentino.
Concluse le indagini nei confronti dell'uomo, già sottoposto al divieto di avvicinamento alla vittima.
Applicato anche il braccialetto elettronico. Diversi, inoltre, gli episodi denunciati negli ultimi anni. Stando alle accuse, il ferentinate, con le sue condotte, ha cagionato alla ex coniuge un perdurare stato di ansia e paura. Gli ultimi episodi di violenza registrati a inizio agosto scorso. Sempre stando alle accuse, in un episodio, ha raggiunto l'abitazione dei genitori della donna. Abitazione dove la vittima si è rifugiata dopo la separazione dal marito. L'uomo sarebbe arrivato a bordo di uno scooter e avrebbe gettato del liquido infiammabile contenuto in una bottiglia di plastica, e appiccato il fuoco in prossimità del cancello di entrata dell'abitazione.
Qualche giorno dopo, sempre a bordo del mezzo a due ruote, avrebbe raggiunto l'abitazione di un'amica della sua ex. Quest'ultima era in compagnia dell'amica quando è stata raggiunta dall'uomo, insultata, minacciata. Colpita poi con calci e pugni. Prima di andare via, il ferentinate l'avrebbe colpita all'addome scagliandosi contro di lei con lo scooter. La vittima ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell'ospedale San Benedetto di Alatri.
Il trentatreenne è finito così nei guai e nei suoi confronti è stato disposto il divieto di avvicinamento alla donna. Disposta anche l'applicazione del braccialetto elettronico. Per la sua difesa, il ferentinate si è rivolto all'avvocato Ceccani. L'indagato ha venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti.