Muore in moto sui tornanti che conducono all'abbazia benedettina, fissata a lunedì l'autopsia sul corpo del giovane Giulio D'Aliesio. Il diciannovenne di Cassino, studente appena iscritto a Ingegneria e musicista pieno di talento, avrebbe perso il controllo del mezzo su uno dei primi tornanti nella notte tra lunedì e martedì, finendo contro un guardrail. Poi i soccorsi, la corsa in ospedale e la terribile notizia: Giulio, talentuoso membro della banda Don Bosco, non ce l'aveva fatta.

A poche ore dalla tragedia è spuntato fuori un video di quei momenti terribili: un video girato - come sarebbe emerso nei giorni scorsi - proprio durate una corsa. Una sfida tra auto e moto, non una gara clandestina, specificano gli inquirenti, ma un gioco tra ragazzi finito nel peggiore dei modi. In quelle immagini la verità sulla morte di Giulio. Il video è stato recuperato dal padre della vittima e consegnato ai carabinieri che stanno scandagliando istante dopo istante quei quattro minuti in cui sarebbe avvenuto lo schianto: un sorpasso, le voci dei ragazzi, la perdita del controllo del mezzo. Se ci siano o meno responsabilità nella dinamica, se Giulio abbia fatto tutto da solo, se possano esserci responsabilità successive all'impatto saranno le indagini a riferirlo. In settimana saranno eseguiti sopralluoghi e verifiche tecniche sulla strada.

Il suv su cui viaggiavano cinque giovanissimi (che avrebbero ripreso la scena) è stato sequestrato nell'immediatezza. Sotto la lente un graffio sulla carrozzeria che potrebbe anche non entrarci nulla con l'incidente. Restano da capire diversi aspetti della questione, anche come il papà sia venuto in possesso delle immagini: alle telecamere della "Vita in diretta" giovedì avrebbe solo spiegato che si tratterebbe di video che «girano tra ragazzi». Al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati e si attendono ulteriori sviluppi: quelli legati all'autopsia sul corpo di Giulio, fissata per lunedì. Prima l'incarico in procura al professore Fabio De Giorgio. Poi a seguire l'esame irripetibile.

Oltre all'autopsia e all'analisi del video c'è anche un terzo tassello importante nelle indagini: il cellulare del giovane, sequestrato subito dopo il decesso e inviato al Ris. Dai riscontri sul suo contenuto sarà possibile capire qualche elemento ulteriore e metterlo a sistema anche con quanto dichiarato dai sei ragazzi ascoltati come persone informate dei fatti: i cinque giovani a bordo del suv e il ragazzo in sella all'altra moto. Indagini dell'Arma serratissime.