Stalking condominiale, l'imputato si difende e contrattacca. Ieri, davanti al giudice monocratico Francesca Proietti, un sessantenne, accusato da un gruppo di otto condomini, che si è anche costituito parte civile, ha reso delle spontanee dichiarazioni per difendersi. L'uomo ha parlato di una «montatura» nei suoi confronti, asserendo con forza che «la vittima sono io». Poi, riferendosi ai condomini che lo hanno denunciato, segnalando, nelle precedenti udienze, diversi episodi tra cui un vaso lanciato dal settimo piano contro un'auto, piante distrutte, insulti, distacchi dell'energia elettrica, ha aggiunto «mi hanno fatto soffrire, ho passato l'inferno».
L'uomo ha attaccato tutti, dai condomini, per lo più professionisti come avvocati e commercialisti, politici, forze dell'ordine sostenendo che le denunce contro di lui sono iniziate nel 2016. «Io sono finito in mezzo alla strada. Invece di difendermi si accanivano verso di me». Ha affermato che nei suoi confronti c'era una sorta di pregiudizio essendo stato in un programma di protezione per motivi di giustizia. Ha poi puntato l'indice su altri che facevano confusione nel palazzo: «C'erano due balordi che si mettevano a ridere e gridare al balcone». Ancora sui condomini che, a suo dire, «mi controllavano quando entravo nel portone». Ha poi affermato di essere stato aggredito in due occasioni: «A momenti mi ammazzano».
Il procedimento è ormai alle battute finali e nella prossima udienza ci sarà la discussione.
Negli scorsi mesi erano stati sentiti diversi condomini che avevano descritto una situazione opposta a quella rappresentata ieri in aula dall'imputato. Avevano descritto un comportamento molesto con i vicini, offese e altre intemperanze, di porte e auto danneggiate, in qualche caso - secondo i denuncianti - ripreso dalle telecamere fatte installare per poter individuare l'autore di quei danneggiamenti. Diverse volte i condomini, alcuni dei quali, soprattutto le donne, avevano preso l'abitudine a non parcheggiare sotto il palazzo o a farsi accompagnare quando uscivano e rientravano, avevano richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. L'imputato è difeso dall'avvocato Annalisa Martini, mentre i condomini sono parte civile con l'avvocato Nicola Ottaviani.