Vendemmia a rischio, per il Lazio e la Ciociaria si prevede un calo del 20% della produzione. Anche se ciò andrà a favorire la qualità dell'annata. A lanciare l'allarme è la "relazione vendemmiale 2023", indagine «messa a punto armonizzando le consolidate metodologie di Assoenologi, di Unione italiana vini e di Ismea», si legge nel documento. Previsioni confermate, per la provincia di Frosinone, dalla Coldiretti.
«La stagione 2023 si era avviata con ottime prospettive - si legge nel capitolo sul Lazio del documento - le piogge invernali e primaverili avevano ricaricato di acqua le falde pesantemente prosciugate dalla siccità dell'anno precedente; le fasi fenologiche iniziali si erano susseguite con una cadenza pressoché normale e si erano scongiurate le gelate tardive che invece, nell'anno 2022, avevano creato molti danni alle produzioni in vari areali del territorio. Questo fino al mese di maggio e una parte di giugno, mesi in cui il clima è cambiato radicalmente portando piogge quotidiane per settimane intervallate, in alcune zone, da fenomeni grandinigeni per fortuna di lieve entità; questo, insieme a temperature primaverili leggermente sopra alla media, ha favorito il prolificarsi di malattie fungine in particolare la Peronospora. Le difficili condizioni metereologiche e i terreni impraticabili non hanno permesso, nella maggior parte dei casi, un rapido accesso in vigna per i trattamenti e il fungo si è diffuso andando a colpire non solo le foglie ma anche i grappoli».
Secondo Assoenologi, «le perdite sul territorio non sono omogenee. Ci sono, infatti, aree con perdite ingenti e altre con danni molto limitati. Purtroppo, ad oggi c'è ancora presenza di Peronospora in forma larvata che riesce ad avanzare e, quindi, tutto dipenderà dalle condizioni meteo delle prossime settimane. Per quanto riguarda la maturazione, si stima un ritardo di circa 10/15 giorni». Ma se la previsione è di una contrazione del 20%, da 713 a 530 migliaia di ettolitri, sul fronte della qualità si annuncia un'annata medio-buona. «Confermo il -20% anche per la Ciociaria - dice il direttore di Coldiretti Frosinone Carlo Picchi - dovuto alle condizioni meteorologiche e all'attacco di Peronospora. Tuttavia, ciò non ha influito sulla qualità del prodotto che sarà ottima».
Ci sono delle zone meno colpite?
«Le condizioni climatiche sono state uguali dappertutto - prosegue Picchi - Le aziende più strutturate hanno fatto dei trattamenti preventivi e hanno salvato un po' la situazione, ma aziende indenne noi non ne abbiamo».
La Coldiretti spinge gli associati ad assicurarsi contro questo tipo di danno. «Da qualche anno l'Unione Europa, tramite Agea, dà dei contributi importanti sotto forma di rimborso delle polizze assicurative - conclude Picchi - Spingiamo i nostri produttori ad assicurarsi con un'assicurazione agevolata e che copre il danno. Comunque ci stiamo muovendo anche per i ristori, per il riconoscimento dello stato di calamità. La scorsa settimana siamo stati presenti all'audizione in Regione. Ci stiamo battendo per un intervento regionale o nazionale, visto che il problema riguarda tutta Italia».