Cerca

Sicurezza

Superstrada killer, ora basta. La morte di Gabriella Parente riaccende la polemica

Tanti gli appelli e le richieste dei Comuni affinché si proceda all'installazione di bande rumorose e altri dispositivi

Superstrada killer, ora basta. La morte di Gabriella Parente riaccende la polemica

Sorpassi plurimi, di due o anche tre automobili di fila, incuranti della doppia striscia continua, azzardatissime inversioni di marcia da una corsia all'altra, macchine e camion parcheggiati lungo i bordi della carreggiata nelle zone caratterizzate da attività commerciali, limite di velocità non sempre rispettato. E poi numerosissime e ininterrotte intersezioni e incroci a raso su entrambe le corsie per abitazioni private, negozi e locali.
Un quadro fosco e pericolosissimo che fa di coloro che percorrono quotidianamente la superstrada Cassino-Formia, in automobile, in moto, sui camion o in bici dei veri e propri "miracolati".

Si leva alto il grido d'allarme dopo l'ennesimo incidente stradale che sabato scorso si è portata via una ragazza d'oro come Graziella Parente, la trentenne di Coreno Ausonio tornata solo il giorno prima dalla luna di miele con il suo Francesco, che oggi è un uomo distrutto.
Il sangue della responsabile diocesana dell'Azione Cattolica di Gaeta è infatti l'ultimo di una lunga scia di morti dovute a incidenti stradali lungo la maledetta 630.
Un altro giovane dello stesso paese, l'impiegato postale Giovanni Di Vito, vi ha lasciato la vita solo un anno fa. Ma, come ricordano i tristi bouquet di fiori o i cippi realizzati per omaggiare le vittime di questa strada, sono tanti, troppi, i giovani e meno giovani che su quell'asfalto sono andati incontro alla morte.

Collegamento prezioso
Molti sono del territorio, di Ausonia, di Esperia, di Vallemaio, di San Giorgio. Ci sono perfino casi di famiglie che hanno perso negli ultimi decenni due figli o due cugini su questa strada terribile.
Una strada, la regionale 630, nata negli anni Settanta per mettere in collegamento l'entroterra con la costa, la città di Cassino con il litorale pontino, il porto di Formia e il molo di Gaeta, dunque pensata "a scorrimento veloce", ma anno dopo anno, specialmente nel tratto di San Giorgio a Liri e nella zona di Sant'Antonio abate a Castelnuovo Parano, senza dimenticare le aree di Pignataro e di Ausonia nel tratto verso Spigno Saturnia, arricchita di negozi, attività commerciali e industriali di vario genere, intersezioni che inducono gli automobilisti nella tentazione di compiere manovre rischiosissime.

Bisogna infatti riconoscere – ed è bastato sostare lungo la superstrada un quarto d'ora per osservare molti comportamenti vietati dal Codice della strada – che, se la 630 di per sé ha bisogno della messa in sicurezza, moltissime sono anche le violazioni delle regole alla guida. In primis il limite di velocità, nelle aree urbane ridotto a cinquanta chilometri orari, ma trasgredito in troppe occasioni. Bisogna trovare soluzioni e bisogna farlo subito, con coraggio, perché morti sulla strada per infrazioni al codice o per mancata manutenzione non sono più accettabili.

C'è chi invoca uno spartitraffico continuo, da Cassino a Formia, che separi in maniera netta le due corsie, evitando inversioni di marcia e attraversamenti da un lato all'altro della superstrada, "costringendo" gli automobilisti a raggiungere i cavalcavia che comunque sono presenti quasi ad ogni chilometro, di solito in corrispondenza delle uscite per i vari paesi che sorgono lungo la 630, in modo da compiere in sicurezza cambi di marcia e raggiungere in tranquillità negozi e case, senza mettere a repentaglio la propria vita e quella altrui.

Sono state tante nel tempo inoltre le richieste di sindaci e amministratori del territorio all'Astral, l'azienda regionale che ha competenza sull'arteria, perché si proceda all'ampliamento della superstrada, all'installazione di bande rumorose e di altri dispositivi atti a garantire l'incolumità di tutti, di chi la percorre più volte al giorno per lavoro, di chi vi abita, degli automobilisti di passaggio, di chi va al mare d'estate.
Di certo qui nessuno vuole più piangere parenti e amici sulla superstrada Cassino-Formia.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione