«Vorrei venire da te, ma non posso: da lassù, dacci la forza e consola i nostri cuori addolorati, nei quali tu resterai per sempre». Le parole del papà di Graziella Parente hanno fatto piangere tutti nella chiesa di Santa Margherita di Coreno Ausonio, che non è bastata a contenere le migliaia di persone accorse ieri pomeriggio per partecipare alle solenni esequie funebri della neo sposa morta sabato mattina a seguito di un incidente stradale avvenuto lungo la superstrada Cassino-Formia all'altezza del territorio di San Giorgio a Liri.

Tornata il giorno prima dal viaggio di nozze, trentuno anni alla fine di questo mese, era in sella a una moto insieme al marito, un trentaquattrenne di Ausonia, quando - per motivi che i carabinieri della Compagnia di Pontecorvo stanno vagliando - c'è stato un impatto fatale con una Fiat 500 alla cui guida si trovava una ragazza di ventitré anni. Anche il parroco, don Andrea Zdanuk, che conosceva le doti di cristiana disponibilità di Graziella, ha ammesso commosso di aver faticato a trovare le parole: «Nel momento fatale sappiamo che Dio era accanto a Graziella per spalancarle le porte del Cielo».

Tra qualche giorno, l'arcivescovo della diocesi di Gaeta, monsignor Luigi Vari, ieri impossibilitato per motivi di salute, porterà di persona il suo abbraccio a Coreno al marito affranto di Graziella, ai suoi genitori, al fratello e a tutti i parenti e gli amici, perché la giovane, ennesima vittima della superstrada Cassino-Formia, era prima una educatrice e poi una responsabile diocesana dell'Azione Cattolica Ragazzi. «Ha usato i pennelli dell'umiltà, della creatività e della gentilezza, anche nel vero senso della parola: palloncini, scenografie delle feste diocesane del ciao Big e striscioni hanno portato la tua firma! Hai modificato tonalità esistenti e hai creato sfumature nuove con il tuo Francesco con il quale avevi appena iniziato un nuovo dipinto. Adesso con la tua meravigliosa tavolozza e i tuoi pennelli dipingi le nuvole del cielo» il toccante messaggio lanciato al termine della funzione.

E a modo loro, con la musica e il canto, i colori e la gioia, quelli che tante volte per anni aveva scelto la stessa Graziella, i ragazzi dell'Azione Cattolica di Coreno ieri pomeriggio hanno salutato la loro educatrice, intonando delle canzoni e lanciando palloncini colorati nel cielo terso e assolato. Intorno, un silenzio surreale, spezzato solo dai singhiozzi trattenuti a fatica, da centinaia e centinaia di giovani ancora increduli per l'accaduto, stretti intorno al marito Francesco, che ha raggiunto la chiesa a bordo dell'ambulanza, scosso dalle ferite del corpo e dell'anima riportate nell'incidente. Un mesto corteo funebre ha accompagnato infine Graziella nel cimitero comunale. Intanto Graziella continua a fare del bene: quanto raccolto ieri sarà devoluto in favore dell'associazione Mapendo Uvira che opera in Congo, dove dalla morte potranno rinascere nuove opportunità per altri bambini.