Non sono ancora scoccate le 17 ma la piazza a Colleferro comincia a riempirsi di amici, familiari, autorità civili, militari e politiche. C'è anche la banda. Molti i giovani. Tanti indossano una maglia bianca con scritto "Ciao Willy". Bianca come la piazza che da lì a poco verrà inaugurata e dedicata proprio al loro caro, il giovane di Paliano di origine capoverdiana, ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre di tre anni fa.

Bianca perché il bianco è il colore del lutto della comunità capoverdiana, è il colore simbolo di luce e di speranza. Bianca come il travertino scelto perché rappresenta l'eternità. Una piazza simbolo di rinascita nel segno dell'amicizia. Quell'amicizia a cui Willy Monteiro Duarte credeva fermamente e che ieri mamma Lucia ha ricordato durante il suo commovente discorso in quel luogo dedicato proprio al figlio che davanti alla difficoltà di un amico non si è tirato indietro. Ha cercato di aiutarlo ma è stato pestato. Pestato a morte. Alla presenza dei genitori di Willy, mamma Lucia e papà Armando, della sorella Milena, delle autorità, tra cui il prefetto di Roma Lamberto Giannini, la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, la consigliera regionale dem del Lazio Sara Battisti, molti sindaci della zona, insieme al primo cittadino di Colleferro, Pierluigi Sanna, e a tante persone, è stata aperta al pubblico la piazza Bianca.

Il ricordo di mamma Lucia
Mamma Lucia, con commozione (la sua voce si è interrotta più volte ma è riuscita ad arrivare al cuore di tutti) ha ricordato suo figlio Willy che proprio a pochi metri da quella piazza è stato ucciso. Con le sue parole, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi, ha rimarcato: «Willy in questa piazza ha lasciato il senso dell'amicizia, facciamone tesoro tutti. Perché lui era amico di tutti. Quell'amicizia sana, che non porta sulla cattiva strada. Mi auguro che questa piazza possa essere luogo di incontro, che ci sia un po' di pace. L'odio ci rende ciechi, non ci fa vedere le cose belle. Non dobbiamo pensare che ci sono solo ragazzi violenti, la gioventù è meravigliosa. Sono i giovani che fanno il mondo migliore». Lucia ha ringraziato quanti si sono prodigati per la realizzazione della piazza e l'architetto che l'ha progettata.

«Un'opera pubblica di cui andare particolarmente fieri – ha detto il sindaco Sanna – Ricordare Willy è un modo responsabile per evidenziare a tutti che esiste una questione: la questione giovanile. Architettura, arte, cinema ci aiuteranno ad educare più delle parole i nostri ragazzi più delle parole». «Una piazza dai colori chiari in memoria di un giovane ragazzo, Willy, pensata come luogo di ritrovo per i giovani del nostro territorio», ha sottolineato l'assessora Sara Zangrilli. Anche la vice presidente della Regione Angelilli ha avuto parole per Willy. «Chi non ricorda il suo sorriso. Un ragazzo che per difendere un amico non ha esitato un istante». «Willy ha pagato con la vita il suo gesto di solidarietà a difesa di un suo coetaneo – ha commentato Sara Battisti, consigliera regionale – E oggi Colleferro apre la Piazza di Willy, una piazza bianca, aperta sulla città. Una piazza che sarà presidio e luogo di incontro e confronto». «Nessun monumento potrà restituirci Willy ma credo fortemente nel valore simbolico dei gesti e dei luoghi che può agire come un seme di speranza nella memoria collettiva delle persone, e soprattutto delle future generazioni». Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia a margine dell'inaugurazione. Dopo la cerimonia è stata celebrata la messa. A seguire la presentazione "Preghiera per Willy Monteiro", il documentario prodotto da Amarcord Productions in collaborazione con Rai Documentari che indaga sulle origini della violenza che ha ucciso Willy. Andrà in onda in prima serata domani su Rai3.

Una cerimonia a Paliano
All'appuntamento di Colleferro seguirà anche una cerimonia a Paliano, nel parco che porta il suo nome, dove è stata svelata la scultura dal titolo "Quel dolce sorriso di Willy", dell'artista Agostino Russo. «Il 6 settembre è, purtroppo, un giorno che non dimenticheremo mai – ha detto il sindaco Domenico Alfieri – perché è il giorno in cui ci è stato portato via un caro ragazzo, un figlio, un fratello, un amico». Per la morte di Willy sono stati accusati i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Sui fratelli Bianchi pendeva la condanna all'ergastolo del primo grado di giudizio, la Corte d'Appello li ha condannati a ventiquattro anni. I giudici nel processo di secondo grado, hanno condannato per l'accusa di concorso in omicidio, Pincarelli, a ventuno anni e Belleggia a ventitré anni.