Si attende l'esito dell'esame autoptico disposto dalla Procura sul corpo di Antonio Di Mario, il trentacinquenne di Ceccano suicida in carcere la scorsa settimana, per chiarire ogni dubbio. La sorella del ceccanese, Laura Di Mario ha presentato un esposto, tramite l'avvocato Marco Maietta, inviato anche al Ministro della Giustizia Nordio, al Dap ed al Garante dei detenuti, affinché venga fatta luce sul decesso del fratello.
«La morte di Antonio, ragazzo che ha avuto un percorso di vita travagliato ed un epilogo tristissimo, ha scosso la coscienza ed i sentimenti di tutti noi - sottolinea l'avvocato Maietta - Sono molti gli interrogativi che la sorella, distrutta dal dolore, si porta dietro relativamente alle ultime settimane ed alle ultime ore di vita del fratello in carcere, e che dovranno essere chiariti dalle indagini in corso. Nel rigoroso rispetto del riserbo che deve coprire in queste fasi il lavoro degli inquirenti, nei quali riponiamo massima fiducia, ci siamo già messi a disposizione e ci siamo fatti parte attiva per contribuire all'emersione della verità. Attendiamo l'esito dell'esame autoptico disposto dalla Procura, in relazione al quale abbiamo chiesto espressamente di verificare eventuali tracce di pregressi tentativi di autolesionismo. Antonio era un soggetto psichiatrico, e non escludiamo potesse aver già manifestato e posto in essere tentativi di suicidio. Stiamo raccogliendo elementi anche testimoniali che di volta in volta porteremo all'attenzione degli inquirenti con l'obiettivo di contribuire all'accertamento dei fatti. La drammaticità della storia di Antonio ci dice, infine, che nessuno di noi può restare indifferente al tema dell'emergenza carceri: per questo è necessaria una presa di posizione di tutta l'opinione pubblica e della società civile. Anche dalle condizioni carcerarie infatti si misura il grado di civiltà di una nazione, ed in questo in Italia stiamo progressivamente regredendo».
Laura Di Mario si è, dunque, affidata all'avvocato Maietta. Vuole vederci chiaro, capire se suo fratello poteva essere salvato. Se i soccorsi sono stati immediati, se in ospedale è arrivato vivo o era già morto. L'altro ieri ha postato un appello sui social, sui gruppi Facebook, alla ricerca di informazioni che possano esserle di aiuto per capire cosa è accaduto ad Antonio. «Se qualcuno di voi o dei vostri conoscenti era presente la sera di mercoledì 30 agosto 2023 al pronto soccorso dell'ospedale Spaziani di Frosinone - scrive sui social - vi prego di contattarmi se avete qualunque informazione, in base a quello che avete visto o sentito, riguardo un paziente arrivato in barella scortato dalla polizia penitenziaria».