Lavorare in sinergia con le altre forze di polizia, guardia alta contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale e una richiesta di collaborazione ai cittadini, invitandoli a lasciar da parte le ronde. Sono alcuni dei messaggi lanciati dal nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Frosinone Gabriele Mattioli che, da ieri, sostituisce il colonnello Alfonso Pannone.
«Mi inserisco nel solco che il colonnello Pannone ha tracciato - ha detto il nuovo comandante provinciale dell'Arma - E degli indirizzi ribaditi ai comandanti che andavano ad assumere i nuovi comandi provinciali. Quindi, massima prossimità con i cittadini e massima collaborazione con le altre forze di polizia. Il mio ultimo incarico è stato interforze, proprio per abituarci a quel coordinamento tra le forze dell'ordine che in Italia funziona ed è collaudato. In questo il ruolo centrale è del prefetto nell'ambito del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica».
Mattioli, padre di due figli, entrambi arruolati nei carabinieri, ha voluto ribadire che «nell'Arma parto dal basso per assumere ora il comando provinciale.
Ieri anche il primo incontro con il prefetto Ernesto Liguori e una telefonata di cortesia con il questore Domenico Condello e il comandante della Guardia di finanza Cosimo Tripoli per ribadire la «centralità che darò ai rapporti con le altre forze di polizia».
Il nuovo comandante ha «un profilo diverso di Pannone, che veniva dall'operativa - prosegue l'alto ufficiale - Ma continuerò il suo lavoro portato avanti per contrastare i reati predatori e la criminalità organizzata. I risultati, soprattutto in un certo tipo di attività, non sempre sono immediati, le attività d'indagine sono lunghe, i fenomeni da scovare difficili. Pensiamo al riciclaggio di denaro sporco e a quanto è facile e quanti sono i modi per mascherare il denaro proveniente da attività illecite e trasformarlo in denaro pulito in una zona ricca. Sono fenomeni importanti, trasversali alle tre forze di polizia».
Quanto alle priorità, Mattioli ha le idee chiare: «Proseguire il mandato di Pannone» per poi adeguarsi «una volta che mi sarò reso conto della nuova realtà. Per il momento non mi sono sentito di cambiare nulla dell'indirizzo di Pannone. Prima di cambiare qualcosa fatemi rendere conto della realtà provinciale».
Inevitabile parlare dei furti di quest'ultimo periodo e delle ronde organizzate da cittadini esasperati. «Non si può pensare di tutelare il territorio con le ronde. Rischiano di essere controproducenti e pericolose. Non è che mi posso portare qui 50 carabinieri, non è possibile. Gli arruolamenti sono molto importanti perché siamo in carenza d'organico, ma ci vorrà qualche anno per avere una forza organica effettiva».
Quindi l'appello ai cittadini: «Possono fare vigilanza, segnalare macchine e passaggi sospetti, ma non c'è bisogno di ronde. Basterebbe chiamare il 112 e dire "ho visto una macchina sospetta", i carabinieri ne terranno conto. Il problema, semmai, è di questa indifferenza che ci può essere, ma non sempre, di chi non ci chiama. Più che ronde basterebbe segnalare. Con la criminalità di oggi è già difficile intervenire in un dato contesto per un operatore di polizia. Se tutti tuteliamo il nostro territorio sarà un bene per tutti».