Dopo una prima fase di tentennamento da parte dei Comuni, la Provincia ha tenuto ieri un incontro con gli amministratori per fornire loro tutte le indicazioni utili affinché questi trasmettano eventuali analisi, suggerimenti o osservazioni tecniche per l'individuazione dell'area per la realizzazione della nuova discarica in Ciociaria.
È stato spostato a fine ottobre il termine utile per comunicare all'ente tali indicazioni. La scadenza era stata precedentemente fissata a sessanta giorni dalla trasmissione ai Comuni, avvenuta lo scorso 7 luglio, dello studio del Politecnico di Torino per la "riattualizzazione di aree sensibili caratterizzanti il piano territoriale provinciale generale", commissionato dalla Provincia.
L'ente aveva, infatti, aperto il dialogo con gli amministratori comunali, invitandoli a effettuare un'analisi del territorio per presentare eventuali osservazioni di carattere tecnico.
Va ricordato che, al fine di supportare le amministrazioni comunali nella fase di individuazione dei vincoli, che vanno comunicati alla Provincia in forma cartografica, l'ente di piazza Gramsci ha istituito un apposito ufficio di scopo.
A una settimana dalla scadenza dei termini, tuttavia la proroga si è resa necessaria, così come l'incontro di ieri, probabilmente perché all'ufficio preposto si erano finora rivolti soltanto pochi comuni.
Nel corso della sessione formativa per gli amministratori la coordinatrice dell'ufficio di scopo, Giusy Migliorelli, e l'architetto Luigi Trasolini hanno spiegato l'iter, ribadendo quanto già comunicato contestualmente alla trasmissione della relazione dello studio da Torino, e sottolineato che dalla cartografia emersa dal lavoro del Politecnico non sono emerse zone "bianche", vale a dire certamente idonee per la realizzazione del sito, ma soltanto zone "gialle", cioè potenzialmente idonee, ma oggetto di attenzione progettuale.
Tali aree, infatti, che ricadono in quarantacinque comuni della provincia di Frosinone risultano "idonee con condizione", cioè interessate da uno o più fattori possibilmente limitanti.
A questo punto sta ai Comuni individuare e comunicare alla Provincia i possibili impedimenti, quali la presenza di scuole, ospedali, sorgenti, zone di espansione o altre caratteristiche limitanti non indicate sull'attuale cartografia, così che le aree possano essere riperimetrate.
Al momento i comuni interessati dall'eventualità della realizzazione della discarica sul proprio territorio sono, dunque, quarantacinque: Paliano, Acuto, Fiuggi, Torre Cajetani, Guarcino, Trivigliano, Fumone, Vico nel Lazio, Supino, Patrica, Arnara, Veroli, Vallecorsa, Ripi, Strangolagalli, Boville, Monte San Giovanni Campano, Castelliri, Isola del Liri, Arpino, Sora, Broccostella, Arce, Rocca d'Arce, Santopadre, Falvaterra, Pastena, San Giovanni Incarico, Pico, Colle San Magno, Piedimonte San Germano, Aquino, Villa Santa Lucia, Esperia, Ausonia, Coreno Ausonio, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Apollinare, Vallemaio, San Giorgio a Liri, Cassino, Cervaro, Vallerotonda e Sant'Elia Fiumerapido. Tale quadro, però, potrebbe variare, con una probabile diminuzione dei centri potenzialmente idonei, a seguito della nuova perimetrazione.
Nel frattempo, dopo le prime rimostranze mosse dai Comuni di Sant'Andrea del Garigliano e Cassino, è tornato a manifestare la sua contrarietà alla realizzazione di una discarica sul territorio del proprio paese anche il sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi. Nelle ultime settimane, infatti, l'argomento è al centro della discussione in più di un consiglio comunale. L'auspicio, ora, è che la sessione formativa di ieri porti a un'accelerazione delle procedure di analisi da parte dei Comuni e a un completamento dell'iter quanto più rapidamente possibile, anche, e soprattutto, per scongiurare il rischio di commissariamento da parte della Regione.