Ha compiuto il gesto estremo nella cella della casa circondariale di Frosinone dove era detenuto. Quando è stato scoperto l'accaduto, sono stati subito contattati i soccorsi. Antonio Di Mario, 35 anni, di Ceccano, è stato portato all'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone in condizioni disperate. Inutili, purtroppo, i tentativi di strapparlo alla morte. Per Di Mario non c'è stato nulla da fare, è deceduto poco dopo.
Sull'accaduto sono in corso accertamenti interni ed è stata avviata un'indagine da parte della Procura. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il trentacinquenne era in custodia cautelare nel carcere di Frosinone per rapina.
La notizia della morte del giovane ceccanese si è diffusa nella mattinata di ieri destando dolore e incredulità.
Di Mario era stato condannato anni fa accusato, insieme a un altro uomo, di aver messo a segno diverse rapine tra Frosinone e la provincia di Latina. Aveva scelto poi di essere processato, per il reato di rapina, con il rito abbreviato. Aveva scontato la condanna nel carcere di Pescara. Poi condotto nella casa circondariale di Frosinone per un'altra rapina.
L'altra sera ha deciso di farla finita. Stando a quanto ricostruito, ha compiuto l'estremo gesto nella sua cella, impiccandosi.
Non era ancora deceduto quando è stato scoperto l'accaduto. Ma la corsa nella struttura ospedaliera del capoluogo è stata inutile.
Le condizioni di Di Mario erano apparse subito gravissime. Poco dopo, infatti, il suo cuore ha cessato di battere. La morte del trentacinquenne ha destato tanto dolore. La notizia si è diffusa nelle prime ore di ieri a Ceccano, dove aveva anche molti amici.
Come accade in simili circostanze, tanti i messaggi di ricordo sui social.