Il caso della capretta uccisa in un agriturismo ad Anagni continua a tenere i riflettori accesi. Nei prossimi giorni saranno ascoltati alcuni giovani presenti alla festa per cercare di ricostruire quanto accaduto domenica sera alla periferia della città dei Papi. Vicenda per cui sono stati denunciati due diciassettenni di Fiuggi. Intanto per domani è stata organizzata una manifestazione in piazza Cavour ad Anagni da Enrico Rizzi, influencer animalista.
Rizzi ha comunicato ai suoi 450.000 follower che ha deciso di organizzare una manifestazione proprio per condannare quanto accaduto e chiedere pene certe e più alte per chi maltratta ed uccide gli animali. Tantissime già le adesioni, con cittadini pronti ad arrivare da tutta Italia.
«Da due giorni non riesco a dormire - sottolineata Rizzi - Penso alla paura, alla terribile sofferenza che ha provato quella creatura indifesa».
Continuano ad arrivare anche le condanne da parte delle associazioni, come quella di Codici che ha deciso di presentare un esposto alla Procura. «Un gesto di gravità inaudita e di assoluta crudeltà che deve essere punito – dichiara l'avvocato Alessandro Milani, legale di Codici – Chiederemo alla Procura della Repubblica di indagare a fondo affinché i responsabili del vile gesto siano assicurati alla giustizia e vengano condannati per un episodio tanto grave di violenza. Presenteremo denuncia per maltrattamento ed uccisione di animale, e ci costituiremo parte civile nell'eventuale processo penale».
«Quello che colpisce e che lascia basiti – aggiunge Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – è la disumanità mostrata non solo dall'autore del gesto barbaro e vile, ma anche da chi intorno invece di fermarlo, lo incitava o riprendeva la scena con il cellulare. Ci auguriamo che gli inquirenti vadano fino in fondo in questa vicenda. Quanto accaduto non solo deve portare a delle condanne, ma anche ad iniziative concrete e forti di educazione, riflessione e sensibilizzazione che coinvolgano non solo i ragazzi, ma anche gli adulti, a partire dai genitori. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità.
Non è possibile rimanere impassibili di fronte a storie del genere, restare indifferenti ad episodi di una crudeltà inaudita. Vicende che, purtroppo, non sorprendono più, a cui anzi c'è il rischio di assuefarsi visto con quanta frequenza si ripetono. Quanto accaduto nell'agriturismo di Anagni nasconde un malessere profondo misto ad una pericolosità sociale che non può e non deve essere sottovalutata. Serve una reazione da parte delle istituzioni e della società civile».
Sono intervenuti anche dall'associazione Fare Verde. «A seguito del grave caso di maltrattamento culminato nell'uccisione di una capretta di pochi mesi, i volontari e le volontarie guardie zoofile di Fare Verde Provincia di Frosinone denunciano la necessità di un'azione incisiva volta alla sensibilizzazione ed educazione, partendo da tutte le scuole di ogni ordine e grado, ed al rispetto dell'ambiente, degli animali che lo popolano e dei propri simili, anche alla luce dei recenti fatti che hanno riempito le pagine della cronaca nera.
Da alcuni anni sta crescendo l'attenzione verso gli animali come esseri senzienti e non più solo "oggetti" di utilità economica o di compagnia dell'uomo.
In tale ottica, anche il legislatore ha introdotto importanti cambiamenti: l'articolo 9 della Costituzione recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".
Il codice penale, agli articoli 544 bis e ter, punisce "chiunque cagioni per crudeltà o senza necessità, la morte di un animale è punito con la reclusione (da quattro mesi a due anni)".
L'augurio è che questa nuova strada di sensibilità legislativa, segno del grado si civiltà di ciascun popolo, possa continuare a migliorare per far sì che episodi come quello della povera capretta, non possano ripetersi. È altresì necessario l'esemplare punizione per i responsabili di un reato così abietto».
L'associazione Fare Verde Provincia di Frosinone, da sempre attenta alle problematiche ambientali, ha costituito un nucleo di guardie zoofile che avranno il compito di monitorare il territorio, formare ed informare la cittadinanza e reprimere reati in danni agli animali, in collaborazione con le forze sull'ordine presenti sul territorio.