La solidarietà non va in vacanza. Anzi, la risposta alla richiesta di porgere una mano ai bisognosi, a chi non sta attraversando un momento facile, è stata grande anche in questa occasione. La comunità ha risposto, la gente di buon cuore non si è tirata indietro. Circa 270 persone hanno partecipato, martedì, alla cena di solidarietà, giunta alla terza edizione e organizzata dalla confraternita di Santa Maria del Giglio, con il parroco don Stefano Di Mario, insieme alla famiglia dell'Uliveto.
«Un momento nel quale la comunità tutta è invitata a ritrovarsi al ristorante Uliveto - sottolinea don Stefano - Grazie alla famiglia del ristorante Uliveto sempre disponibile a questo tipo di iniziative, non per commercializzare, ma per venire incontro a quanto la confraternita della Madonna del Giglio propone».

La cena, così come la polentata dello scorso gennaio e altre iniziative portate avanti dalla confraternita nel tempo, hanno un fine caritativo. Con lo scoppio della guerra sono stati accolti i fratelli ucraini e il pensiero della confraternita è andato anche a quanti sono in quella terra.

«Parte del ricavato sarà destinata alla parrocchia di San Nicola a Kiev, dove si sta costruendo, anche con il nostro sostegno, un luogo sotterraneo alla chiesa dove vengono accolti mutilati di guerra e dove viene data ospitalità a chi non ha più niente. Un'altra parte del ricavato andrà in aiuto a Idlib in Siria, a pochi chilometri da Antiochia, dove abbiamo iniziato l'opera della custodia di Terra Santa per la ricostruzione di un alloggio per bambini che hanno perso tutto. E non può mancare l'attenzione a 360 gradi ai bisogni della nostra terra, a famiglie in difficoltà, per il pagamento di qualche utenza, per i costi che dovranno essere affrontati con l'inizio della scuola, per l'acquisto di materiale scolastico. La confraternita Madonna del Giglio, nata nel nome di Maria, conta a portare avanti questo duplice obiettivo: la devozione alla Vergine Maria e cercare sempre di fare bene il bene».

Don Stefano ha tenuto a ringraziare anche «i diversi sponsor che ci sostengono e quanti hanno partecipato alla cena. Grazie ai membri della chiesa evangelica di Sant'Angelo in Villa, ai fratelli ucraini da noi ospitati, che sempre più si stanno inserendo nel cammino della parrocchia e della comunità».