Non si spengono i riflettori sul caso della capretta uccisa domenica in un agriturismo ad Anagni e le cui immagini hanno fatto il giro del web. Per l'accaduto sono stati denunciati due diciassettenni di Fiuggi. Ad incastrarli quelle stesse immagini girate durante l'atroce gesto e pubblicate sui social. Nel primo video si vede un ragazzo che si diverte a colpire l'animale, mentre gli amici sghignazzano, incitano il loro compagno a continuare. La capretta, ormai morta, viene poi gettata oltre un muretto, il tutto sempre ripreso da uno smartphone. Un gesto che ha suscitato una serie di reazioni e per sabato prossimo è stata organizzata una manifestazione in piazza Cavour ad Anagni alle 17. Sulla vicenda sono intervenuti anche i sindaci di Fiuggi e Anagni, rispettivamente Alioska Baccarini e Daniele Natalia.

«Come sindaco a titolo personale e a nome della intera amministrazione - sottolinea Baccarini - condanniamo senza alcuna esitazione il vile gesto. Acquisiremo le necessarie informazioni dalle forze dell'ordine e dagli organi inquirenti. In ogni caso, credo sia giusto ragionare in una delle prossime sedute di consiglio comunale, sul disagio sociale come fenomeno che purtroppo sta investendo sempre più giovani su scala nazionale e non solo. Un dibattito sano alla presenza anche di specialisti che studiano tali fenomeni. Fermo restando che provvederemo come amministrazione, sin dal l'apertura dell'anno scolastico, ad estendere il dibattito all'interno dei nostri istituti con l'ausilio dei dirigenti e del corpo docente. Tuttavia voglio ribadire con fermezza a tutti, che la comunità fiuggina è una comunità sana e non può e non deve essere associata in alcun modo a gesti gravi e riprovevoli come quelli in riferimento».

Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia e il consigliere comunale subdelegato alla sicurezza, Riccardo Natalia, hanno promosso, invece, con una lettera, la costituzione di un tavolo tecnico comprendente il Comune di Anagni, il Comando di Stazione dei Carabinieri di Anagni, la Tenenza della Guardia di Finanza di Anagni ed il Comando di polizia locale, per l'analisi e la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di microcriminalità sul territorio cittadino. Il consigliere Riccardo Natalia ha spiegato che «gli ultimi spiacevoli episodi, pur creando allarmismi diffusi, non hanno comunque turbato la normale e ben nota tranquillità del territorio cittadino, ma l'amministrazione ha ritenuto opportuno comunque chiedere alle forze dell'ordine l'istituzione di questo tavolo per portare avanti una politica attiva per la sicurezza e, sotto aspetti fondamentali, dell'educazione civica ad Anagni».

Il sindaco Daniele Natalia ha dichiarato che: «I fatti di violenza accaduti in queste ore ci lasciano attoniti e ci spingono a profonde riflessioni e a condannare con forza tali incomprensibili gesti. Ma questi fatti ci hanno dato lo spunto per richiamare l'attenzione su episodi dei quali non vorremmo mai essere spettatori e che fortunatamente restano isolati». Inoltre, il sindaco, dopo aver letto l'annuncio del consigliere di minoranza Luca Santovincenzo di voler chiedere la convocazione della Commissione Sicurezza e l'istituzione di un tavolo permanente di confronto tra Comune, scuole, parrocchie, associazioni di familiari, servizi sociali e forze dell'ordine, ha spiegato: «Non ci sono contrasti tra la nostra proposta alle forze dell'ordine per l'istituzione del tavolo tecnico di studio e prevenzione della microcriminalità e quella avanzata dal consigliere Santovincenzo. Anzi, credo che le due proposte siano perfettamente integrabili. Occorre innanzitutto capire quali siano i numeri, i dati e le informazioni in possesso delle forze di polizia per comprendere il fenomeno e poi procedere all'allargamento degli interlocutori, coinvolgendo anche la società civile».

Assofido-Codacons ha presentato un esposto alla Procura sottolineando che «non ci siano scuse dinanzi alla becera azione compiuta dai giovani in quanto trattasi di una pratica abietta e vile che nessuna motivazione reale può giustificare. Nella vicenda in esame parrebbero potersi ravvisare profili di rilevanza penale, tali da richiedere il sollecito intervento dell'autorità. "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro"».

Anche Lndc Animal Protection ha presentato denuncia. Condanna, inoltre, dall'Anpana Frosinone. «Come noi, avrà acquisito le immagini l'autorità giudiziaria - evidenzia il presidente Francesco Altieri - Ci auspichiamo una pena esemplare. Un gesto ignobile che poteva essere perpetrato verso qualsiasi indifeso o indifesa».