«Siamo rimasti tutta l'estate senza parco; hanno demolito i pochi giochi che c'erano ma nessuno ha fatto i lavori: perché?».
La domanda, con il faccino sconsolato, ce l'ha posta ieri mattina Miriam, che compirà quattro anni tra pochi giorni. Miriam abita a San Bartolomeo, il quartiere dove la convivenza solidale non è una parola effimera; le centinaia di residenti sono troppo spesso soggetti alla pigrizia di chi dovrebbe intervenire come istituzione. Il "Villaggio San Bartolomeo", infatti, è l'unico esempio di Piano particolareggiato nella città dei papi. Lo strumento urbanistico è espressione diretta della volontà del Comune, che si obbliga a completarlo e a dotarlo di quanto previsto. Nel 1997 il consiglio comunale ne deliberò la demanializzazione, ancora da completare.
Il 5 maggio scorso, con la pomposità riservata a certe iniziative, venne inaugurato il cantiere che prevede la realizzazione dell'area fitness al "Parco della Rimembranza" e la sistemazione di due parchetti a San Bartolomeo. L'impresa affidataria dei lavori per oltre 200.000 euro recintò il parco inibendone l'accesso, rimosse portandoli via i giochi ed effettuò i primi scavi. Dopo un paio di settimane, però, le maestranze sparirono lasciando a guardia del cantiere la desolante cabina dei servizi igienici, e tutto è rimasto come allora.
La data di consegna delle opere finite è il 5 settembre prossimo, ed è improbabile che in cinque giorni, compreso il weekend, si possano eseguire le opere mancanti.
Della vicenda, secondo Giuseppe Fubelli del movimento "Civici 2023", sta per essere informata la Corte dei conti. Al di là dei battibecchi politici e di come si evolveranno le cose, resta lo sconcerto per quanto accaduto: privare i bambini dell'unico spazio a disposizione nel periodo delle vacanze estive.
Un genitore, scuotendo la testa, ironizzava col pensiero alla terribile vicenda della capretta martoriata: «È proprio vero, Heidi non potrebbe abitare qui».